Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Punto Franco lotti liberi in area Vecchio

TRIESTE – L’Autorità portuale ha pubblicato un avviso nel quale comunica che i lotti del Punto Franco Vecchio che non sono stati oggetto di istanza di concessione nell’ambito del procedimento scaduto il 30 giugno potranno essere richiesti in concessione con procedimento ordinario ai sensi degli art. 36ss Cod. Nav..
[hidepost]Con riferimento ad alcune critiche apparse su organi di stampa circa la “scelta di mantenimento del Punto Franco”, l’Autorità portuale sottolinea di non aver alcuna competenza diretta in merito alla riduzione dei Punti Franchi di cui al Trattato di Pace di Parigi del 1947, reso esecutivo e ratificato con legge dello Stato.
Del resto – puntualizza ancora una nota dell’Autorità portuale – anche il precedente procedimento concessorio avviato con avviso del 17 marzo 2008 non prevedeva alcuna modifica al regime di Punto Franco insistente sul comprensorio portuale del Porto Vecchio.

* * *

L’ultimo comitato portuale ha approvato l’aggiornamento 2013 del Piano Operativo del Porto di Trieste, documento di programmazione che descrive le strategie dell’amministrazione e le apzioni da intraprendere per il raggiungimento di obiettivi predefiniti, prevedendo allo stesso tempo una stima dei risultati attesi.
L’aggiornamento in questione ha illustrato i nuovi investimenti per un valore complessivo di euro 393.808.000 che potranno essere effettuati entro il 2019 anche grazie alle maggiori entrate registrate nell’anno 2013 – con un avanzo di parte corrente per circa 19 milioni di Euro – a seguito dell’incremento dei traffici, la cui crescita prosegue anche nel primo semestre 2014. Infatti la politica di contenimento delle tasse portuali e canoni demaniali nei minimi consentiti dalla legge – sottolinea una nota dell’Autorità portuale – ha innescato un circolo virtuoso, caratterizzato dall’acquisizione/mantenimento di alcune tipologie merceologiche più toccate dalla crisi di mercato, con riflessi positivi sugli stessi introiti tributari destinati all’Autorità portuale. Di tale politica si è compiaciuto il rappresentante degli imprenditori terminalistici portuali che, tuttavia, ha parimenti auspicato la soluzione positiva di alcune criticità a livello normativo nazionale in termini di imposizione fiscale.

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Luglio 2014

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora