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Porto 2000 Livorno, Provinciali presidente (provvisorio)

Massimo Provinciali

LIVORNO – “Una scelta istituzionale e super partes per traghettare operativamente la Porto di Livorno 2000 verso il traguardo della privatizzazione”. Con questa formula, l’assemblea della Porto 2000 ha chiuso l’esperienza di Roberto Piccini alla presidenza della Porto 2000 nominando al suo posto Massimo Provinciali, segretario generale dell’Authority. Una presidenza-ponte istituzionale, in vista della gara della privatizzazione che è stata confermata si terrà entro il mese di gennaio. Incarico – chiarisce l’assemblea – gratuito e a tempo.
La nomina di Provinciali, dice ancora la nota dell’Authority, è di profilo tecnico per garantire e tutelare un percorso che porterà i due soci, Authority e Camera di Commercio, a cedere la maggioranza delle quote detenute all’interno della società che gestisce in regime di monopolio i servizi di accoglienza ai passeggeri. Autonomia, competenza e coerenza con un iter già predefinito: il nome di Massimo Provinciali risponde a tutti questi requisiti.
[hidepost]La scelta è stata presa al termine dell’assemblea straordinaria dei soci, cui hanno partecipato per conto dell’APL il presidente Giuliano Gallanti, e per la CCIAA la funzionaria Maria Cristina Berti, su delega del numero uno dell’Ente Camerale, Sergio Costalli.
Assieme a Provinciali, fanno parte del consiglio di amministrazione l’ingegner Massimo Vivaldi, funzionario dell’Autorità Portuale, scelto per la sua competenza in materia di security e gestione degli accosti, e il segretario generale della Camera di Commercio, Pierluigi Giuntoli.
«Crediamo – ha dichiarato Gallanti – che il nuovo CdA, con Provinciali come presidente, risponda alla comune esigenza di assicurare la gestione della Società nelle more dell’iter che porterà alla cessione delle quote della Porto 2000»
Il presidente dell’Authority ha inoltre fatto mettere a verbale il ringraziamento a Roberto Piccini «per la competenza e la capacità con cui ha saputo gestire la società in questi tre anni, contrastando la caduta dei traffici. Sicuramente – ha anche evidenziato – la sua esperienza potrà ancora essere utile al porto di Livorno». Una formula che lascia aperti gli interrogativi su una possibile nuova collocazione del “Piccini minore”, protagonista come suo padre, il “Piccini maggiore” della storia del porto. A pesare anche sulla sostituzione di Roberto Piccini alcuni dei suoi giudizi, più volte espressi, che mettevano in dubbio l’opportunità di procedere alla privatizzazione prima di un forte rilancio della Porto 2000.
Nel corso dell’assemblea è stato, come preannunciato, anche modificato lo Statuto. Una volta cedute le quote di maggioranza, i due soci pubblici manterranno una forma di controllo sulla società, votando a maggioranza qualificata le delibere che hanno ad oggetto temi ritenuti strategici.

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Pubblicato il
7 Gennaio 2015

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