Confetra FVG per Trieste ferrovie strategiche

Isabella De Monte
TRIESTE – “Il porto triestino deve essere propulsore di sviluppo per l’intero Friuli-Venezia Giulia: è indispensabile una visione d’insieme dello scalo e dell’entroterra, e una sua gestione strategica come porto-regione. In questa prospettiva, il potenziamento dei collegamenti ferroviari tra il porto e i mercati di riferimento, sulle direttrici dei corridoi europei, è una priorità assoluta”. Lo afferma l’europarlamentare del PD Isabella De Monte, componente della Commissione Trasporti e Turismo, che ha incontrato a Trieste i vertici di Confetra FVG, la principale associazione regionale che riunisce le imprese operanti nel mondo del trasporto e della logistica. Erano presenti all’incontro il presidente mondiale Fiata Francesco Parisi, il presidente di Confetra FVG e di Aspt-Astra Stefano Visintin, ed il segretario generale Ampelio Zanzottera.
[hidepost]Secondo i vertici di Confetra FVG “il potenziamento dei collegamenti con i mercati del Centro ed Est Europa è il punto inderogabile da cui partire per aumentare la competitività del porto di Trieste, scalo prevalentemente specializzato nei flussi di merci in transito verso questi paesi comunitari. Siamo un porto di confine – spiegano – e affrontiamo una concorrenza durissima con realtà che godono di condizioni più vantaggiose. E’improrogabile investire sulle banchine, ma lo è altrettanto sui collegamenti: invertendo i fattori, dobbiamo creare una regione-porto potenziando il tratto regionale del corridoio Adriatico-Baltico ed integrando il sistema portuale regionale con quello interportuale che insiste su questo corridoio”.
“In questo senso – aggiungono i vertici di Confetra FVG – crediamo sia necessario lavorare all’istituzione di alcuni corridoi doganali controllati, che permetterebbero il trasferimento veloce e sicuro delle merci dalle banchine ai punti di scambio intermodale, rimandando molti dei controlli al terminal di destinazione e decongestionando i terminal marittimi. Sarebbe auspicabile – hanno evidenziato – ad esempio un corridoio doganale controllato tra il porto di Trieste e Vienna, sulla direttrice del corridoio europeo Adriatico-Baltico. E’ poi necessario – continuano – migliorare i servizi doganali all’interno dello scalo, adeguandoli agli standard europei, per renderli più veloci ed efficienti, e meno costosi. Le procedure devono essere omogenee in tutti i Paesi membri dell’Ue, per evitare una distorsione della concorrenza”.
Secondo De Monte “l’Europa ha un ruolo chiave e può incidere sia sull’armonizzazione delle procedure doganali che in merito all’istituzione dei corridoi controllati, che nel Nord Europa non esistono e quindi ci renderebbero più competitivi. Su questi temi – ha spiegato De Monte – è necessaria un’interlocuzione a livello europeo, di cui mi farò carico nella mia commissione parlamentare”.
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