Crociere, Smart-cam e vertice a Bruxelles
Prima vittoria al TAR ligure contro La Spezia mentre Gallanti va al simposio UE sui “waterfront” – Il monitoraggio high-tec di “Cloud of Ports” della Toscana

Giuliano Gallanti
LIVORNO – Non solo “distinguo” interni alla comunità labronica sul futuro del porto e del nuovo piano regolatore. Le cronache registrano in questi giorni la convocazione del presidente dell’Autorità portuale Giuliano Gallanti a Bruxelles per rappresentare Assoporti sui temi dei waterfront – ovvero l’interazione tra porti e città – nel primo simposio paneuropeo sul tema: una conferma del valore internazionale riconosciuto a chi fu anche presidente dei porti dell’Unione Europea, unico rappresentante nella storia dell’associazione di uno scalo del sud Europa (allora era presidente di Genova). I partecipanti sono oltre duecento, tutti provenienti dal mondo delle crociere ma anche delle municipalità: tra i quali anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, in rappresentanza dei comuni portuali italiani.
[hidepost]Per Gallanti, il simposio è importante perché sarà fatto il punto “sull’indissolubile legame tra porti e città”. E nel sostenere la necessità di una crescita non in antitesi tra porto e città, ha aggiunto Gallanti, “Livorno può e deve essere un modello di riferimento”. Un ramoscello d’olivo insomma, uno dei tanti, offerto al sindaco Nogarin e ai “cinque stelle” che governano Livorno.
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Fa un passo avanti intanto la “querelle”, arrivata al TAR della Liguria, tra la “Porto 2000” e l’Autorità portuale di La Spezia sull’uso di quest’ultima di una banchina militare (Arsenale della Marina) per le navi da crociera. Il ricorso presentato dalla società livornese sull’uso del molo Varicella è stato accolto quasi in toto dal TAR di Genova che ha imposto all’Authority di Forcieri di mettere a disposizione della Porto 2000 tutti i documenti amministrativi legati alla vicenda. Sui sette documenti richiesti da Livorno, il TAR ha ingiunto a Forcieri di consegnarne quattro: in particolare quelli con l’elenco delle navi da crociera che tra il 2013 e il 2014 hanno attraccato all’Arsenale militare e quelli relativi ai servizi svolti alle stesse navi. Non concessi invece – almeno in prima battuta – i documenti che regolano i rapporti tra l’Authority spezzina e le società affidatarie dei servizi di assistenza alle navi da crociera. L’AP spezzina è stata anche condannata a pagare le spese legali.
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Cloud of Ports (COP), ovvero “Sistema di monitoraggio e controllo delle attività di logistica industriale per il cluster dei Porti Toscani”: è questo il nome della proposta che è stata candidata al bando Far Fas 2014 istituito dalla Regione Toscana per favorire, in piena sintonia con il secondo “pilastro” del Programma Quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) – Horizon 2020, la collaborazione tra imprese e un sistema della ricerca per l’elaborazione di studi che rispondano alle esigenze di innovazione e competitività. In ballo ci sono 5 miliardi di euro.
Capofila di COP è il terminalista TDT; faranno parte della squadra anche due organismi di ricerca: il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT, che raggruppa 37 università italiane attive nell’area generale dell’ICT) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sezione di Pisa (INFN). A reggere le fila, l’Autorità portuale, il cui ruolo è stato fondamentale nella fase di elaborazione e start up del progetto.
«Siamo convinti che Cloud of Ports abbia i requisiti per essere approvato dalla Regione Toscana, l’obiettivo è fornire alla realtà portuale un ottimo spunto per l’innovazione dei processi» – ha detto il responsabile di ricerca al CNIT e coordinatore del progetto Cloud of Ports, Paolo Pagano, che, assieme alla dirigente Sviluppo e Innovazione dell’Authority, Antonella Querci, è anche responsabile della convenzione di ricerca tra APL e CNIT.
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