Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Sul terminal di Taranto gli impegni del governo

Prolungata la cassa integrazione dei 570 addetti e lavori da completare in un anno – In cambio c’è la richiesta di riprendere i traffici containers di Evergreen

Pierluigi Maneschi

ROMA – La nota ufficiale del governo parla di una pre-intesa firmata tra il Taranto Container Terminal (TCT) e l’Autorità portuale locale, per rilanciare lo stesso terminal dopo anni di macroscopiche delusioni da parte degli azionisti. I quali azionisti (50% Hutchinson, 40% Evergreen, 10% Maneschi) hanno esaminato il testo dell’accordo due giorni fa, giovedì 14, in un consiglio direttivo che si è riservato di riferire all’assemblea. Le bocche degli azionisti sono cucite, perché il momento è tra i più delicati della già delicata storia del terminal. Da parte del governo va rilevato che si sono impegnati i massimi livelli: il sottosegretario della presidenza del consiglio Claudio De Vincenti, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il sottosegretario al lavoro Teresa Bellanova.
[hidepost]Tra gli impegni sottoscritti a Palazzo Chigi il rinnovo della cassa integrazione per i 570 addetti del terminal che scadrà a fine mese. E’ stata anche stabilita da parte del ministero una specie di cabina di regia per verificare che i lavori da effettuare sul terminal per l’ammodernamento si svolgano in tempi compatibili – e paralleli – con il prolungamento della cassa integrazione.
Alla base della pre-intesa che il governo continua a giudicare molto positiva – nel silenzio totale della controparte in attesa dell’assemblea – c’è anche la richiesta agli azionisti del TCT di programmare un ritorno progressivo dei traffici containers di Evergreen a Taranto, dopo l’abbandono per la mancata realizzazione degli indispensabili lavori di ammodernamento. L’Autorità portuale ha chiesto l’impegno del ritorno dei traffici al TCT che però sull’argomento – è stato risposto al presidente dell’Authority Sergio Prete – si è defilato, sottolineando di essere il mero fornitore di servizio alle compagnie di navigazione: che dovranno autonomamente decidere con la prossima assemblea. La promessa del governo è che i lavori di adeguamento del terminal saranno conclusi in un anno. Qualcuno, che non è certo un portavoce ufficiale, ha sottolineato che di promesse ne sono state fatte anche in passato, senza risultati.

[/hidepost]

Pubblicato il
16 Maggio 2015

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora