Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Piano Regolatore, ok VIA VAS

Adesso il si definitivo dei ministeri – La soddisfazione del commissario D’Agostino

Zeno D’Agostino

TRIESTE – La Commissione VIA VAS del ministero dell’Ambiente, riunita in seduta plenaria, ha esaminato il Piano Regolatore Portuale dello scalo giuliano. Il piano è stato licenziato con parere favorevole, all’unanimità.
Si resta in attesa – sottolinea l’Autorità portuale di Trieste – che il parere espresso dalla Commissione VIA VAS sia recepito nel decreto di VIA che sarà firmato dal ministro dell’Ambiente di concerto con il ministro dei Beni Culturali.
[hidepost]Anche la Repubblica di Slovenia, nell’ambito della procedura di consultazione sugli impatti transfrontalieri, ha espresso il proprio parere favorevole sul nuovo Piano regolatore del porto.
Soddisfatto il Commissario dell’APT Zeno D’Agostino: “Lo scalo triestino ora può voltare pagina. L’ultimo Piano Regolatore Portuale risaliva al 1957. Finalmente dopo 58 anni, il porto di Trieste potrà disporre di un piano di sviluppo che definisce l’espansione e la razionalizzazione delle aree di quello che sarà il porto del futuro, il porto commerciale e industriale su cui attrarre nuovi investimenti”.

* * *

A che il Propeller triestino, presieduto da Fabrizio Zerbini, ha affrontato in un’importante serata i temi della crescita del porto, riferendosi alle indicazioni che davano per presentato al consiglio dei ministri il testo della “riforma” Delrio (che invece è slittato).
Le linee guida emerse dall’incontro sono riassumibili in alcuni concetti. Il primo: occorre una “regìa nazionale” forte che la faccia finita con gli investimenti a pioggia sui porti e crei una Autorità di sistema centrale di coordinamento (professor Stefano Zunarelli). Il secondo: Trieste è un porto atipico, porta dell’est dove vanno ricollocandosi molte industrie nazionali e non può essere accorpato ad altri scali con vocazioni totalmente nazionali (Marco Spinedi e Sergio Bologna). Il terzo: occorre eliminare l’obsolescenza delle norme nazionali e attuare una politica di sostegno alle imprese che investono nei porti (Marco Sommariva). Quarto: Trieste ha tutto per essere uno scalo internazionale di riferimento ma occorre far presto perché anche in Adriatico c’è chi corre più dell’Italia (Umberto Masucci).
La conclusione di Zerbini richiamano a Trieste come gateway internazionale del nord Adriatico, a pochi minuti di viaggio da Capodistria “dove peraltro sono presenti condizioni economiche, fiscali, di costo del lavoro e di snellezza burocratica e doganale di grande vantaggio rispetto all’Italia”. Da qui la necessità di creare per Trieste le condizioni indispensabili per competere.

[/hidepost]

Pubblicato il
1 Luglio 2015

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio