“Goccia” non ce l’ha fatta
La tartaruga caretta caretta è stata ritrovata morta davanti all’Argentario
PORTO SANTO STEFANO – E’ durato pochi giorni l’ultimo viaggio della tartaruga “Goccia” liberata il 4 agosto al largo della Meloria dopo essere stata curata dal team dell’acquario di Livorno da una forte infezione ai polmoni. La caretta caretta era stata dotata di un trasmettitore satellitare collegato al sistema Argos fissato al carapace con una speciale resina, che serviva a monitorarne gli spostamenti nel quadro di una ricerca dell’Arpat e dell’università di Pisa sulle biodiversità. Il 14 agosto la carcassa di “Goccia” è stata ritrovata a galla da un diportista che ha segnalato l’avvistamento alla Capitaneria, la quale a sua volta ha messo in allarme tutta la struttura che aveva operato per il rilascio della tartaruga.
[hidepost]Al momento del ritrovamento la carcassa di “Goccia” era in avanzato stato di decomposizione, per cui è stato impossibile determinare le cause della morte. Secondo l’Arpat, che ha inserito la notizia nel suo sito web, potrebbe darsi che si fosse di nuovo scatenata l’infezione polmonare per cui era stata curata. La tartaruga era stata inizialmente salvata dopo il suo ritrovamento dentro una rete da pesca. E il suo rilascio, a cure completate, aveva mobilitato alla Meloria un importante apparato mediatico, con tanto di televisioni, mezzi della Capitaneria e ricercatori.
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