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A Bruxelles la sfida di Livorno

L’incontro di ieri nell’ambasciata della Toscana con il Gotha della portualità e del terminalismo internazionali – Oggi i testa a testa tecnico-finanziari con gli investitori

BRUXELLES – Inutile girarci intorno: il giorno della verità per la grande presentazione del bando di gara per realizzare la “piattaforma Europa” del porto di Livorno, potrebbe essere oggi. Sempre in quel di Bruxelles, dove ieri c’è stata la forte iniziativa del ministero delle Infrastrutture, della Regione Toscana (nella sua “ambasciata”) dell’Autorità portuale e dei consultants di Ocean Shipping. Perché tra ieri pomeriggio e stamani, sempre negli uffici della Toscana all’ottavo piano di Rond Point Schuman 14, i funzionari dell’Authority livornese e della Ocean Shipping Consultants s’incontreranno in sessioni riservate con gli eventuali investitori interessati ad approfondire i temi relativi alla “piattaforma”.
[hidepost]Come ha rilevato il commissario dell’Authority Giuliano Gallanti, ed ha ribadito anche ieri mattina in chiusura della tavola rotonda il suo segretario generale Massimo Provinciali, è dall’interesse concreto dei grandi gruppi di investimento e quindi dalla loro partecipazione agli incontri tecnici che si valuterà il successo dell’iniziativa.
Ieri mattina l’“ambasciata” toscana di Point Shuman 14 ha visto il Gotha della logistica europea, con le più alte rappresentanze non solo delle istituzioni ma anche dei grandi gruppi. I saluti programmati sono spettati a David-Maria Sassoli ed Antonio Tajani vicepresidenti del parlamento europeo, all’ambasciatore Marco Peronaci, a Remi Mayet della DG Move e a Giuliano Gallanti, commissario dell’Authority di Livorno. Un filmato tecnico-divulgativo della stessa Authority sul porto e sulla sua articolazione è stato poi proiettato con il commento di Andrew Penfold, CEO di Ocean Shipping Consultants che ha inquadrato nel layout del porto il progetto di massima della “piattaforma”. Al momento in cui andiamo in stampa è seguita la tavola rotonda, moderata da Massimo Provinciali e conclusa – secondo programma – dal presidente della Toscana Rossi, sul tema: quali investimenti per integrare la logistica del Mediterraneo nel sistema europeo dei trasporti. Iscritti al dibattito Helmut Morsi (commissione europea DG Move) Isabelle Ryckbost (segretario generale dell’associazione dei porti europei) Patrick Verhoeven (Shipowner’s Association) e Lamia Kerdjoudj Belkaid (Federazione europea Private Port Operators).
Da sottolineare la forte presenza dell’imprenditoria portuale livornese, che ovviamente ha confermato con la sua presenza non solo l’interesse all’operazione, ma anche la volontà di essere della partita. Solo alcuni nomi: per il joint Neri-Negri erano presenti Corrado Neri e Nereo Marcucci, per il TDT Luca Becce, ed osservatori del terminal Lorenzini, ovvero anche di MSC.

* * *

Come è stato illustrato nell’incontro la Piattaforma Europa comprende un unico grande canale, largo 350 m, (Darsena Europa) sulle cui sponde si affacciano due vasti terrapieni, larghi rispettivamente 650 e 450 m.
Il terrapieno più grande, posto a Sud del canale, è delimitato da due banchine contrapposte lunghe circa 1.100 m ciascuna, oltre alla banchine di testata lunga 650 m. Il terrapieno è destinato precipuamente al traffico di contenitori, riservando il lato settentrionale alle navi più grandi (ULCV, Post-Panamax) e quello meridionale alle navi più piccole (Panamax, feeder in genere). Il terminal è servito da un ramo ferroviario a servizio di ambedue le banchine.
Il terrapieno posto a Nord del canale, destinato allo svolgimento dei traffici delle Autostrade del mare, verrà utilizzato dalle navi ro-ro e ro-pax, che potranno attraccare sia lungo la banchina delimitante a Sud il terrapieno, sia lungo tre pontili radicati sulla testata occidentale, all’interno delle cosiddetta Darsena Traghetti.
Il terrapieno è collegato, per mezzo di una banchina addossata alla nuova diga Nord e larga circa 80 m, all’opera, “denominata Molo Petroli”, che delimita con la sua estremità l’imboccatura interna a cui fa seguito il secondo avamporto. L’opera comprende, presso la radice, un terrapieno di forma pseudo-triangolare con lato corto addossato alla diga Nord, per la lunghezza di circa 250 m. I lati lunghi sono anche essi banchinati.

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Pubblicato il
16 Settembre 2015

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