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E a Livorno siamo alle Idi di novembre

LIVORNO – A Palazzo Rosciano, sede della Port Authority, l’hanno già battezzato l’ingorgo super. Perché nel giro di pochi giorni di metà novembre arrivano a scadenza i mandati sia del presidente Giuliano Galanti, sia del segretario generale Massimo Provinciali. Mica del portiere o dell’autista: siamo alle Idi di novembre, con l’Authority che rischia di rimanere in mezzo al guado se non ci saranno decisioni presto e bene.
[hidepost]Un rischio pressoché inesistente, d’accordo: perché è chiaro che il ministro Delrio, almeno per quello che riguarda il presidente, dovrà decidere a breve. Gallanti scade intorno a metà novembre, quindi i tempi sono già maturi per decidere – volendo a Roma – di farne il commissario in attesa della riforma, come sembra sia la prassi. Prassi che nel vari porti si è alternata a quella di “pescare” per i commissari tra i comandanti dei relativi porti: cosa difficile per Livorno sia perché il neo-comandante Di Marco è ancora (e lo sarà probabilmente fino a fine mese) commissario del porto di Cagliari, sia perché è appena arrivato e ha già il suo daffare a prendere saldamente il timone della direzione marittima.
Ma la scadenza di Gallanti s’intreccia con l’altra, quella di Provinciali. Il segretario generale scade il 24 novembre. E che succede se Gallanti non proporrà al comitato portuale entro la fine di ottobre o i primissimi di novembre di confermarlo? In teoria, Provinciali stesso – che nel frattempo mantiene anche la presidenza della Porto 2000 e la vicepresidenza dell’interporto Vespucci: e non è un dettaglio – potrebbe dire arrivederci e grazie: ha il suo posto al ministero, e anche se la vita a Roma nei ministeri non è più quella paciosa e “mo’ vediamo” del passato, non è certo più difficile di quella di Livorno, dove la segreteria generale è davvero il parafulmine di tutte le grane del porto. Ultima delle quali – per inciso – l’avanti e indré dei giorni scorsi sulla concessione demaniale della Seatrag, prima data a Grimaldi e poi ritirata in un clima di generale imbarazzo.
Provinciali dunque ha sempre una exit escape, una via di fuga: il ritorno a Roma. Ma non sembra una scelta auspicabile, né per lui né per l’Authority. Anche tralasciando i pissi-pissi-bao-bao che lo vorrebbero in corsa per la presidenza, a riforma completata, è indubbio che in porto sia stimato e che sappia il suo mestiere. Ma ci sono i tempi tecnici per riconfermarlo? Vero che anche un commissario – che sia Gallanti o un altro – ha facoltà di proporre al comitato portuale il segretario generale (e il comitato attuale scade a marzo 2016) e vero è che abbiamo avuto esempi di porti che sono stati senza segretario generale per anni (Trieste con Marina Monassi) ma nessuno se l’augura. Dunque, è probabile e auspicata la doppietta di novembre: Delrio nomina il commissario a Palazzo Rosciano, nel frattempo Gallanti prima di scadere presenta al comitato portuale la conferma di Provinciali, Rebus finale: per quanto tempo la riconferma? Prassi vuole che sia per 4 anni, ma con la riforma che incombe, difficile ipotizzarlo, visto che il segretario generale, almeno con le norme attuali, è strettamente fiduciario del presidente. E chi sarà il presidente post-riforma? Almeno secondo il gossip, girano più d’un nome, che peraltro già abbiamo scritto: Gallanti, Guerrieri, Messineo e lo stesso Provinciali (rigidamente in ordine alfabetico). Chissà per chi suoneranno le Idi di novembre?
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
17 Ottobre 2015

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