Sistema logistico Puglia un workshop a Bari
Il cluster marittimo per la creazione del sistema regionale dei porti – Gli interventi

Francesco Mariani
BARI – Si è tenuto mercoledì scorso, presso il Terminal Crociere del porto di Bari, alla presenza di una nutrita rappresentanza di operatori e componenti dei Comitati portuali di Bari, Brindisi e Taranto, del mondo dell’università, del sindacato, delle organizzazioni datoriali, l’incontro sul tema “Verso il Sistema Portuale e Logistico Pugliese” organizzato dall’Autorità Portuale del Levante.
Un importante momento di informazioni e di confronto – sottolinea l’Authority – su un argomento di grande attualità qual è quello della riforma della portualità italiana come disegnata dal Piano strategico nazionale della portualità e della logistica approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri nello scorso mese di agosto.
Una specie di “prima regionale” per la Puglia – come ha dichiarato il segretario generale dell’Autorità Portuale del Levante Mario Mega nell’intervento introduttivo della giornata – di quei tavoli di consultazione dei portatori di interesse che le future Autorità di Sistema Portuale e le Direzioni Portuali dovranno attivare, proprio seguendo le previsioni della nuova riforma ed in linea con gli strumenti di gestione partecipata promossi dall’Unione Europea, per discutere delle strategie e dei problemi del settore fornendo ai Comitati di gestione spunti, riflessioni, pareri e valutazioni indispensabili per una governance moderna ed efficace.
[hidepost]Nel messaggio di saluto il commissario straordinario dell’Autorità Portuale del Levante Francesco Mariani, nel ricordare le principali novità di una riforma che ha giudicato certamente utile per superare la fase di stallo in cui si trovano i porti italiani, riferendosi all’anticipazione fornita dal ministro Delrio circa la creazione di un’unica Autorità di Sistema Portuale regionale ha giudicato più che condivisibile tale iniziativa che consentirà alla Puglia di presentarsi “come un’unica banchina, amministrata in base ad indirizzi strategici e scelte infrastrutturali unitarie e condivise, orientate ai mercati e non a logiche localistiche, che sono indispensabili per competere con le nuove sfide del mercato globale”.
Mariani, a buon diritto, ha ricordato come l’Autorità Portuale di Bari sia stata anticipatrice della visione sistemica della portualità italiana con la creazione del network dei Porti del Levante già nel 2007 ed ha invitato la Politica regionale a volare alto, abbandonando le logiche di campanile e cogliendo l’opportunità fornita dalla nuova riforma di creare rapidamente un sistema portuale moderno a supporto dello sviluppo dell’intero territorio regionale.
Dello stesso tono l’altro intervento di saluto. Il comandante del porto di Bari e direttore marittimo della Puglia e delle Basilicata Ionica, ammiraglio ispettore Domenico De Michele ha parlato della riforma come di un processo assolutamente necessario e positivo, che le Capitanerie di porto supporteranno con convinzione.
Il professor Federico Pirro, docente di storia dell’Industria presso l’ateneo barese, stimato commentatore e pubblicista con numerose monografie sul Mezzogiorno, ha quindi illustrato i passaggi principali dello studio “Il sistema portuale dell’Autorità Portuale del Levante al servizio del grande bacino produttivo della Puglia centrosettentrionale e della Basilicata orientale”, da lui condotto negli scorsi mesi e facente parte del P.O.T. 2014-2016, strumento di indirizzo strategico dell’Autorità Portuale del Levante.
L’incontro è stato anche l’occasione per la presentazione del 5° rapporto annuale della società SMR Studi e Ricerche per il Mezzogiorno nata nel 2006, per iniziativa di un pool di istituti e fondazioni bancarie facenti capo al Gruppo Intesa San Paolo, con l’obiettivo di assicurare nel Mezzogiorno la presenza di un presidio di cultura economica a servizio dello sviluppo del territorio. Ad illustrane i contenuti, il responsabile del settore ricerca, dottor Alessandro Panaro che ha disegnato la mappa dei grandi bacini produttivi del Mediterraneo e delle piattaforme logistiche a loro servizio con uno specifico focus sul posizionamento dei porti italiani rispetto alla globalità della gestione dei traffici marittimi che lo attraversano e con gli scenari di crescita e sviluppo conseguenti alla recente ultimazione del raddoppio del Canale di Suez.
A conclusione degli interventi tecnici, il contributo più atteso, quello del dottor Ivano Russo, consigliere particolare del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e coordinatore del gruppo di lavoro che ha curato la stesura del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica ed attualmente impegnato nella difficile fase della sua attuazione.
Russo ha descritto lo stato della portualità italiana ed i punti principali della riforma che è nata per ridare competitività al sistema portuale italiano e consentirgli di uscire dall’isolamento e marginalità, rispetto ai competitor non solo nord europei ma anche della zona sud del Mediterraneo. Per le regioni meridionali, tra cui la Puglia, si è soffermato sull’importanza della creazione delle Aree Logistiche Integrate che costituiranno lo strumento con cui le Autorità di Sistema, secondo le previsioni dell’Accordo di partenariato già sottoscritto dal Governo italiano con l’Unione Europea per la gestione dei fondi della prossima cooperazione comunitaria, potranno intervenire per sostenere la crescita di un sistema logistico e portuale integrato e competitivo. In Puglia ha ricordato come sia prevista la creazione di un Sistema Portuale Regionale unico, amministrato da un’unica Autorità di Sistema Portuale, e come non si vedano soluzioni differenti che siano altrettanto efficaci per assicurare la costruzione di un’offerta di servizi competitiva e proponibile ai mercati.
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