A Trieste pro e contro città-metropoli
TRIESTE – Un’area di riferimento per lo sviluppo del porto e dell’economia sul territorio, ma anche il rischio che si replichino modelli esistenti e che, invece di semplificare, si aumentino gli aspetti burocratici. Tra le proposte anche una sinergia con Capodistria (unico porto della Slovenia) e un’ipotesi di Provincia autonoma per tentare di seguire il modello Amburgo sulle città-porto.
[hidepost]Si è discusso di città metropolitana in relazione allo sviluppo dello scalo, nella conviviale del Propeller Club di Trieste, dove sono intervenuti i senatori Francesco Russo e Lorenzo Battista, l’assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, il segretario dell’Autorità portuale di Trieste Mario Sommariva e Stefano Visintin, presidente degli spedizionieri triestini.
Il primo a parlare è stato proprio il senatore Russo, autore di un emendamento alla legge costituzionale che modifica lo Statuto del Friuli Venezia Giulia, cancellando le Province e introducendo la possibilità di istituire città metropolitane. “E’ la risposta politica alle opportunità che Trieste si ritrova e che prima non c’erano: sviluppo del porto, opportunità del Porto Vecchio, l’innovazione e la ricerca, il turismo. Mentre a Roma si parla ancora del progetto offshore di Venezia”, ha detto il senatore Russo, spiegando che si tratta di una proposta aperta che dovrà colmare i vuoti rimasti dopo “l’aggregazione artificiale con il Friuli” del territorio triestino, servita a metabolizzare le ferite del ‘900 ed allo sviluppo economico di queste terre.
D’accordo con la città metropolitana ma ricercando forme di maggiore autonomia, si è detto il senatore Lorenzo Battista, che ha ammonito l’Unione europea in quanto colpevole di mancati controlli proprio in riferimento ai porti: “Va bene la competitività all’interno dell’Alto Adriatico, ma l’Ue dovrebbe chiarire ciò che viene fatto nei porti dell’Ue e a Capodistria”, alludendo ad una concorrenza che non sempre rispetta le regole comunitarie in tutto e per tutto.
Un “osservatore scettico” si è definito, invece, l’assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni. “Si è parlato della città metropolitana nel ruolo di cerniera tra sovranità transfrontaliere: siamo sicuri che lo strumento non esista già”? si è chiesto retoricamente l’assessore, citando il Gect di Gorizia che a breve porterà finanziamenti per una collaborazione transfrontaliera sul tema della sanità.
“I porti per loro natura sono al servizio di aree vaste e la stessa Riforma Delrio connota le nuove Autorità portuali come Autorità di sistema, alcune addirittura a cavallo di due regioni”, ha ricordato Mario Sommariva, segretario generale del porto di Trieste, continuando poi a parlare di una visione larga che coinvolge retroporti e vie di collegamento. “La funzione marittimo portuale non può che vedere una strategia unica” ha concluso Sommariva.
In chiusura di serata l’intervento di Stefano Visintin, presidente dell’Associazione Spedizionieri del porto di Trieste, ha voluto lanciare una proposta di autonomia provinciale, partendo dall’esame di Amburgo e della sua peculiarità di città-stato ma soprattutto del suo legame indissolubile con la funzione portuale.
[/hidepost]