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Il progetto “Raccordo” è maturo per rilanciare il sistema toscano

I grandi interventi per i raccordi ferroviari con la rete nazionale, le aree retroportuali e le direttrici TEN-T – L’impegno della Regione e di Logistica Toscana – Dimostrazione “Sea Terminal” al Vespucci

Nella foto: (da sinistra) Vanni Bonadio Massimo Provinciali, Luciano Guerrieri e Antonella Querci.

FIRENZE – La Regione Toscana ci ha messo la faccia e non solo: anche qualche decina di milioni di euro di fondi, mentre la commissione europea sulle reti TEN-T a sua volta ha co-finanziato il grande progetto “Raccordo”. Il tutto finalizzato ad affrontare uno dei nodi fondamentali – e carenti – della logistica di molti porti italiani, in particolare di quelli del sistema tirrenico-toscano: la carenza di raccordi ferroviari (e per quanto riguarda Piombino anche stradali) tra le banchine e i nodi logistici delle grandi reti.
Elaborato dalla direzione Sviluppo e Innovazione dell’Autorità portuale livornese diretta da Antonella Querci, il progetto “Raccordo” (acronimo di Rail Access from Coast to Corridor) ha richiesto un lavoro di oltre nove mesi – un parto, vero e proprio dalla sua presentazione ufficiale avvenuta a Piombino – e finalmente è arrivato alla sua maturazione. Che è stata presentata in Camera di Commercio tirando le fila degli studi finalizzati alle connessioni ferroviarie tra il sistema portuale toscano e il corridoio scandinavo-mediterraneo TEN-T.
[hidepost]Significativa la partecipazione alla presentazione di Vanni Bonadio di Logistica Toscana – che ha portato i saluti del presidente della Regione ed ha ribadito la fondamentale importanza della rete trasportistica sul territorio; per valorizzare quell’“incredibile ricchezza che è il territorio alle spalle dei porti toscani con i suoi nodi logistici”; dell’architetto Adriano Poggiali della Regione Toscana e dell’ingegner Mauro Gentile di RFI, la rete ferroviaria che è strettamente impegnata a realizzare sia i collegamenti tra le banchine e la rete cargo nazionale, sia lo “scavalco” perché l’interporto Vespucci diventi un vero retroporto.
Hanno portato i saluti, ma anche espresso problematiche e indicato soluzioni, il segretario generale dell’Autorità portuale di Livorno Massimo Provinciali e il commissario di Piombino Luciano Guerrieri: che ha posto l’accento in particolare sulla necessità di completare il collegamento superstradale dell’ultimo miglio del porto.

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Tante le relazioni tecniche di dettaglio, con una considerazione di fondo espressa dal professor Rocco Giordano, esperto in economia dei trasporti e molto vicino ai grandi programmatori nazionali: Livorno e il sistema portuale della Toscana sono su una fase si rilancio storico che sulla base dei programmi supportati anche dagli accordi di programma nazionali potranno farne uno dei nodi fondamentali per recuperare traffici dall’area del Nord Europa: ma non dimenticando che il vero sbocco del porto, più che sui traffici del Nord Europa (che rimarranno condizionati anche e specialmente dall’attraversamento delle Alpi nei trafori e dai limiti fisico-orografici dell’Italia) potrà essere verso il Nord Africa e in particolare la parte più evoluta che è rappresentata oggi dal Marocco.
Il punto tecnico-temporale delle tre opere ferroviarie previste da “Raccordo” sono lo “Scavalco” della linea tirrenica (17 milioni, opera conclusa nel 2019), il collegamento tra l’interporto Vespucci e la linea Vada-Collesalvetti (94 milioni, in progetto) e il by-pass della stazione di Pisa (91 milioni) in progetto anch’esso. Da rilevare che il collegamento ferroviario con la Darsena Toscana è invece quasi concluso, con tempi anticipati rispetto alle previsioni. In sostanza, quanto sostiene da tempo Gallanti, che il porto di Livorno sarà tra i pochi e i primi in Italia ad essere collegato alla rete FS merci, non è un sogno.

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In parallelo al meeting sullo “Scavalco”, si è tenuto all’interporto Vespucci di Guasticce un “Demonstration Day” sui terminal marittimi e sulle loro potenzialità rispetto all’utilizzo del GNL. Molti i relatori, sia in rapporto alle potenzialità espresse per l’area livornese dall’esistenza del terminal OLT offshore, sia dalle capacità espresse dalle imprese locali (Global Service e HVM/Hight Vacuum Maintenance) per le trasformazioni e lo sviluppo di sistemi di alimentazione a GNL di motori sia marini che industriali. I temi sono stati quelli trattati dall’Authority portuale nel recente servizio che abbiamo riportato con la relazione della dottoressa Antonella Querci al meeting di Verona sul GNL, al quale rimandiamo.

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Pubblicato il
23 Dicembre 2015

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