Conferenza Stato-Regioni al via e la Liguria chiede passaggi soft
Mentre la Campania si prepara alla resistenza, i liguri vorrebbero proporre due anni di regime transitorio per arrivarci per gradi – Le nomine dei presidenti come moneta di scambio?

Graziano Delrio
ROMA – A tutto ieri la notizia non era stata ancora confermata ufficialmente. Eppure fonti vicine al ministro Graziano Delrio hanno fatto filtrare la data di mercoledì 23 marzo che sarebbe stata scelta per la conferenza Stato-Regioni sul decreto Madia per la riforma della legge 84/94. Il silenzio che circolava intorno alla data è stato rotto in Assoporti, dove sarebbe uscita una informativa (più o meno riservata) ai vari presidenti e commissari delle Autorità portuali.
La conferenza Stato-Regioni sembra dunque il primo passo istituzionale per dare un’accelerata ulteriore alla riforma portuale, precedendo anche le commissioni parlamentari di Camera e Senato cui spetta il compito di dare un parere (obbligatorio ma non vincolante) sul testo approvato dal consiglio dei ministri.
[hidepost]Ed è proprio dalla conferenza che ci si attendono alcune delle più decise resistenze ai passaggi più impegnativi del testo Madia/Delrio: specie sulle procedure per le nomine dei presidenti delle Autorità di sistema (le Regioni vogliono contare di più) e sulla presenza degli enti locali nei “parlamentini” che affiancheranno i presidenti. E’ noto che alcune regioni, a partire dalla Campania, hanno promesso “guerra dura senza paura” a tutto l’impianto della riforma. E alla luce di quanto richiesto proprio dalla Campania, potrebbero anche saltare alcuni degli accorpamenti, come quello tra Napoli e Salerno. Insomma, c’è il rischio di dover ripartire quasi da zero.
Avanza anche un’altra ipotesi, questa dalla Liguria: che chiederebbe un “regime transitorio” della riforma, creando una specie di “cuscinetto” di un paio d’anni per passare senza traumi dal regime attuale a quello dei “sistemi”. Insomma: tutti insieme, ma in ordine sparso.
A meno che: come filtra da ambienti dell’antipolitica, non si finisca con un pateracchio di compromesso, che metta d’accordo i partiti e le lobby sulla spartizione delle presidenze delle Autorità di sistema. Dopo di che andrebbero a posto anche gli altri tasselli. Sperando, ovviamente, che si tratti della solita disinformazia e che la benedetta riforma riesca invece ad andare avanti in tempi non storici. Proprio nei giorni scorsi il ministro Delrio, parlando a Milano all’apertura di “Mobility Conference” per Assolombarda, ha ricordato che è essenziale e urgente per l’Italia realizzare i collegamenti alle reti TEN-T dei grandi corridoi europei, accelerando sui trafori alpini e sui porti grazie anche alla nuova legge sugli appalti.
A.F.
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