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Grimaldi (Confitarma) contro ogni secessione: “Facciamo massa critica, le sfide sono mondiali”

Emanuele Grimaldi

ROMA – Gli armatori italiani sono alle soglie di una frattura, per la nascita di una nuova federazione del mare – come ha scritto un sito genovese nei giorni scorsi – che “sotto il cappello di Confcommercio prenderebbe il nome di Confmare”. Tra le aziende che starebbero pensando di uscire da Confitarma ci sarebbero Italia Marittima, Gnv e il gruppo Messina-Aponte. Già fuori, come noto, c’è la galassia di Vincenzo Onorato, che fa parte di Fedarlinea con altre regionali.

Dai gruppi citati, nessuno al momento parla. Mentre ci ha espresso la sua amarezza, ma anche la speranza che l’armamento italiano torni a fare massa critica in comune, il presidente uscente di Confitarma Emanuale Grimaldi.

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“Mi auguro che Confitarma, sotto la guida di Mario Mattioli già nominata pressoché all’unanimità dall’assemblea – ci ha dichiarato il dottor Grimaldi – torni non solo a compattarsi, ma voglia davvero fare massa critica come un comparto capital intensive e sottoposto a grandi sfide come l’armamento italiano richiede. E’ vero che siamo riusciti, negli anni, a mantenere con perdite ridotte anche se dolorose alla flotta italiana una posizione più che decorosa in ambito mondiale – ha detto ancora Emanuale Grimaldi – ma non possiamo ignorare che la sfida è con colossi mondiali, in un quadro decisionale che non è più da tempo nazionale, ma almeno europeo e in molti casi intercontinentale. “Essere a Bruxelles, far parte dell’associazione mondiale degli armatori con una carica come l’attuale che è di vertice, avere pertanto peso nelle decisioni sulle regole in arrivo anche per quanto riguarda la pollution e i traffici di ogni tipo, è indispensabile per non essere schiacciati. Perché piccolo non è affatto bello, e le secessioni indeboliscono tutti. Compresa la nostra bandiera nazionale, per la quale in Confitarma e fuori mi sono sempre battuto; sapendo inoltre che a livello mondiale non tutti i paesi sono rappresentati come l’Italia, e che non potrebbero entrare nel board della federazione mondiale due associazioni armatoriali dello stesso paese”.

Grimaldi rivendica la buona salute dell’associazione che ha presieduto e anche la stima che Confitarma si è guadagnata a tutti i livelli. “Malgrado le difficoltà della crisi mondiale, malgrado la competizione fortissima a livello mondiale, malgrado le carenze nell’auspicato supporto del mondo bancario – ha detto ancora – Confitarma è sana e vitale. La nostra spending review ha toccato un milione di euro, il bilancio è attivo e le risorse ci sono anch’esse, pure per i due settori di nuova apertura che rivendico come fondamentali: la formazione dei marittimi e le soluzioni per la difesa ambientale. Sono convinto che il presidente designato a succedermi saprà valorizzare questo comparto, con la collaborazione dei tanti – veterani ma anche giovani – che fanno parte dei nuovi organismi”.

Il presidente uscente di Confitarma ha chiuso con un appello. “Invito caldamente gli amici che si sono forse sentiti delusi per i risultati dell’assemblea – ci ha detto – a tornare al nostro fianco, per rafforzarci e per affrontare insieme le nuove sfide. Sono certo che il presidente designato saprà valorizzare le loro preziose competenze, affidando loro commissioni di grande portata e altrettanto prestigio, nel comune interesse di fare quella massa critica che oggi è indispensabile per non essere schiacciati. Confido che vogliano bene all’Italia e alla nostra missione, come me”.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
26 Agosto 2017
Ultima modifica
31 Agosto 2017 - ora: 17:40

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