Commissari oppure presidenti nei porti?
Dal lettore Franco Tonelli, abbiamo ricevuto su Facebook il seguente commento al dibattito sui commissari per le infrastrutture portuali urgenti.
Commissari trasformati in presidenti non vanno bene per il porto di appartenenza, figuriamoci per altre realtà.
Presidenti che migrano da un porto all’altro spesso non avevano le giuste competenze altrimenti è incomprensibile il loro trasferimento se non in pura chiave politica.
Chi ha dimostrato competenza resti al suo posto, chi non ha svolto al meglio i compiti a cui era preposto non venga riconfermato in tale posizione cambiandogli la locazione
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Ci scusiamo intanto per il ritardo con cui pubblichiamo questo commento: problemi sulla rete, non certo sottovalutazione dell’intervento. Che meriterebbe una lunga e approfondita disamina. Condividiamo totalmente la seconda parte del messaggio: competenze – ma anche concreta applicazione con buoni risultati – andrebbero premiate nell’attuale fase di rinnovi delle presidenze delle AdSP. Sul “niet” alle attribuzioni di commissari speciali per i lavori portuali urgenti ai presidenti delle AdSP, d’accordo sul fatto che i suddetti commissari devono avere le competenze tecniche: meno d’accordo al “niet” assoluto. Se un presidente di AdSP è un tecnico competente sul tema, perché no? Si risparmierebbe danaro pubblico, tempo di nomina, burocrazia. Vale insomma il principio che Tonelli sottolinea: competenze per prima cosa. No invece ai tabù di principio.
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