Vasto, manovra difficile ma riuscita

Stefano Marinucci
L’Unione Piloti del Porto di Taranto ci ha inviato la seguente segnalazione:
Lo scorso 18 aprile è stata ormeggiata la nave Hazar, la più lunga ad aver mai attraccato nel bacino portuale di Punta Penna a Vasto. Il capitano Stefano Marinucci, pratico del porto di Vasto, è stato protagonista della manovra piuttosto impegnativa che rappresenta un record per lo scalo marittimo abruzzese.
Con l’ausilio di due rimorchiatori, il “Città di Crotone” operante a Vasto e il “Portogallo”, arrivato da Ortona, ha prestato, con la consueta massima professionalità derivante dalla conoscenza degli elementi fisici del porto, assistenza al comandante della nave “Hazar”, battente bandiera maltese.
L’eccezionalità dell’evento risiede nel fatto che il mercantile con i suoi 175 metri di lunghezza e 28 metri di larghezza, è la più lunga ad essere mai entrata nel bacino portuale di Punta Penna.
La nave, con una stazza di 20.000 tonnellate e un pescaggio superiore ai 6,5 metri è giunta a Vasto per scaricare una parte del suo carico, 10.000 tonnellate di argilla destinate ad un’azienda che produce mattonelle.
La manovra di accosto, alla quale si è giunti dopo la convocazione da parte della locale Capitaneria di Porto di un apposito tavolo con i servizi tecnico-nautici, è stata coordinata dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto mentre le operazioni di sbarco sono state eseguite dall’Agenzia Marittima Vastese (Agemav).
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La professionalità dei piloti portuali italiani è ben conosciuta: e operazioni come quella per la Hazar a Vasto confermano che la corporazione, in stretto collegamento con l’autorità marittima competente, è in grado di rispondere alle esigenze dei porti anche più difficili. Ne abbiamo più volte dato atto sia ai singoli piloti sia alle loro organizzazioni. E non possiamo, in questo momento, dimenticare anche le vittime del dovere, che non sono solo quelle cadute nel tragico incidente della torre dell’avvisatore di Genova, ma anche quelle meno conosciute per gli stress di lavoro e per le conseguenze delle acrobazie cui molte volte i piloti sono costretti per salire a bordo al largo, con mare formato e murate alte da scalare. Lunga vita dunque ai piloti e al loro mestiere.
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