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Il Comune di Livorno replica ad Aldo Spinelli

Un numeroso gruppo di tifosi (che si firmano tutti) ci ha inviato una nota sulla vicenda dello Stadio Comunale Picchi di Livorno che riassumiamo:

La stagione appena conclusa del Livorno Calcio ci riempie di amarezza, e ci fa ovviamente rimpiangere quando militavano in serie A (e l’aver intitolato la struttura ad Armando Picchi, uno dei nostri campioni più noti, non ci aiuta certo a inghiottire la bile). Quello che vorremmo capire è perché il patron Aldo Spinelli, che pure da anni si è impegnato nella squadra, improvvisamente sembra avercela con Livorno, con l’amministrazione comunale e con la stessa squadra. Alcuni di noi ricordano che Spinelli venne quando della squadra si occupava attivamente anche Roberto Piccini, allora presidente della Compagnia Portuale: e si disse che il genovese Spinelli aveva fatto l’operazione sportiva per potersi insediare sul porto. La cosa non gli riuscì, anche perché i portuali non vollero, e allora continuò l’impegno sul calcio, forse sperando che il tempo l’avrebbe aiutato. Invece siamo finiti alle accuse con il Comune: chi paga per lo stadio, quanto paga, perché altri pagano meno. Un bel casino, per dirla alla livornese. E il Comune che dice?

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Il Comune, amici sportivi, dice che è Spinelli ad aver piantato un bel “chiodo” da tempo, insomma un debitone che continua a salire. Non è nostra materia e vi riportiamo quanto il Comune ha recentemente sostenuto sulla vicenda.

“Relativamente alle dichiarazioni di Aldo Spinelli apparse in queste ore e che riguardano i rapporti con l’Amministrazione Comunale per l’utilizzo dello Stadio Armando Picchi preme fare delle puntualizzazioni visti l’approssimazione, la superficialità e i grossolani errori nel quadro fatto dall’ex presidente del Livorno.

Il Livorno Calcio ha un debito precedente al 2018 di 245 mila euro iscritto a ruolo all’epoca della giunta Nogarin nell’aprile 2019 ed il Livorno Calcio ha ottenuto la rateizzazione con l’agenzia delle entrate ma a febbraio 2021 risultavano pagati 51 mila euro.

Per quel che riguarda il 2019 e il 2020 il debito con il Comune è di ulteriori 201 mila euro, per questi c’è una messa in mora del comune per 71 mila euro e fatture inviate e non pagate per gli altri 129 mila euro.

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Spinelli dice che quei debiti sono coperti da una sua fideiussione? E meno male che lo sono perché giustamente l’ente pubblico deve aver garantiti i soldi dei cittadini: provvederemo a recuperarli. La fideiussione non è però un metodo di pagamento ma una garanzia preventiva a fronte di comportamenti di morosità. È evidente che la fideiussione  fa escutere ma non cancella il fatto che la società di Spinelli sia stata protagonista di gravi inadempienze che secondo l’articolo 11 del disciplinare sottoscritto tra le parti possono portare alla revoca della concessione dello stadio.

Sulla tariffa dello stadio c’è da dire che il Comune chiede al Livorno Calcio quello che lo stesso Livorno Calcio ha pattuito e sottoscritto anni fa. Il Livorno paga la tariffa della partita domenicale e poi l’utilizzo di tutti gli uffici e della lavanderia per l’intero anno solare e in più la concessione pubblicitaria grazie al quale in questi 22 anni Spinelli ha incassato svariati milioni.

Se Spinelli fa riferimento poi a un confronto con la Pro Livorno Sorgenti che paga una quota per due partite al mese del campionato di serie D fa ridere tutti i tifosi amaranto che sono intelligenti e sanno distinguere situazioni evidentemente non paragonabili. L’ultima notazione sulla dichiarazione secondo la quale l’A.S. Livorno Calcio avrebbe pagato gli interventi per le cancellate esterne allo stadio, la cosa non risponde alla verità l’intervento all’epoca fu pagato dall’Amministrazione per lavori da poco meno  di un milione e 200 mila.”

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Pubblicato il
15 Maggio 2021
Ultima modifica
17 Maggio 2021 - ora: 16:29

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