A scuola di logistica oggi

Pier Gino Scardigli

LA SPEZIA – La Scuola Nazionale dei Trasporti, diventata poi negli anni anche di Logistica, è stata una delle “invenzioni” di Pier Gino Scardigli: poliedrico uomo d’azione nell’ambito delle istituzioni spezzine ma anche nazionali, uomo di cultura e di spirito pronto, appassionato di nautica da diporto (è stato tra i fondatori dell’Assonautica delle Camere di Commercio) oggi è tra i pochi rimasti al timone della sua creatura, in un mondo che cambia troppo spesso le cariche a gomitate e calci negli stinchi. In tempi di grande sviluppo della formazione professionale (anche con qualche abuso) abbiamo intervistato il presidente della Scuola Nazionale Trasporti e Logistica sulla storia e l’attualità.

La sua scuola è stata una delle prime in Italia ed ha una lunga esperienza: come è cambiato l’approccio con il comparto trasporti italiano?

La Scuola Nazionale Trasporti e Logistica è stata istituita nel 1991 per iniziativa della Camera di Commercio della Spezia che all’epoca presiedevo. L’idea di darle vita nacque dal constatare la rivoluzionaria importanza dell’avvento del container e, in relazione a ciò, le precorritrici innovazioni introdotte nella portualità spezzina dalla Contship di Angelo Ravano.

Da allora molto tempo è passato e il cambiamento è andato frattanto accelerando: il gigantismo navale ha costretto le infrastrutture portuali e i relativi sistemi di movimentazione a trasformarsi e sempre più peso hanno assunto nuovi fattori: l’automazione, la digitalizzazione, l’efficienza delle operazioni di carico e scarico, la competitività e velocità dell’instradamento delle merci, la logistica, la questione ambientale.

Tutto questo ha naturalmente comportato e sempre più comporterà il continuo bisogno di potenziare, diversificare ed aggiornare le competenze tanto del management quanto degli addetti alle operazioni di banchina e ciò adeguatamente misurandosi con il sempre più veloce divenire dei cambiamenti dovuti al processo di transizione anche in ambito portuale e trasportistico verso il modello d’industria 4.0 come già accaduto con l’avvento dei terminal completamente robotizzati nei porti del Nord Europa.

Oggi la formazione viene riconosciuta come uno dei cardini: vale solo per le imprese più strutturate? E su quali materie in particolare spingete?

Sempre più frequentemente ormai anche le imprese meno strutturate usano far ricorso alla formazione e non soltanto a quella obbligatoria in tema di sicurezza.

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