Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Il Propeller Club ha celebrato il compleanno del “Vespucci”

LIVORNO – Nave “Amerigo Vespucci”, un mito per tutti coloro che amano il mare e le vele. Così il Propeller Club livornese, guidato da Gloria Giani Pollastrini che vele e mare le ha da sempre nel Dna, ha dedicato la serata di lunedì scorso alla bella nave scuola dell’Accademia Navale. Relatori nella serata due autori di altrettanti libri dedicati al veliero: il capitano di vascello Gianfranco Bacchi, 122° comandante della nave, e il giornalista Enrico Gurioli, già importante firma del gruppo editoriale QN dall’Emilia. L’ammiraglio di squadra Cristiano Bettini e l’ammiraglio Flavio Biaggi comandante dell’Accademia Navale hanno portato a loro volta testimonianze e ricordi.

[hidepost]

Il “Vespucci”, definito spesso la nave più bella del mondo, ha di recente compiuto novant’anni: ma per unanime riconoscimento non li dimostra. Con puntiglioso affetto al marina cura annualmente una accurata manutenzione, utilizzando per quanto possibile materiali originali. Una delle sue singolarità è l’avere la propulsione elettrica già in origine: non tanto per motivi ecologici – nel 1931 quando è nata il tema era ancora da venire – quanto perché la nave era stata progettata “anche” come stazione di ricarica delle batterie dei sommergibili. Sommergibili di cui l’Italia aveva fino allo scoppio della Guerra Mondiale la flotta più numerosa al mondo. Nato come nave scuola, insieme alla quasi gemella “Colombo” (che fu poi ceduta all’Unione Sovietica come ristoro dei danni di guerra) il veliero non era propriamente un veliero del mare: con lo scafo che doveva servire da caserma per centinaia tra allievi, istruttori ed equipaggio, aveva linee d’acqua fatalmente di compromesso. Ma alle andature portanti fino a quasi ai traversi se la cavava onestamente, specie con vento teso. Tra le sue dimostrazioni di perizia velica si ricorda anche una risalita del Tamigi a vela, che mandò in estasi gli esperti inglesi.

Tra le estati poco più d’un centinaio di ragazze e ragazzi – il primo corso dell’Accademia – vengono spupazzati sul “Vespucci” in tre mesi di crociera d’addestramento. Imparano a navigare, anche a vela: ma imparano specialmente ad amare (e qualcuno che poi se ne va ad odiare) il grande respiro del mare. (A.F.)

[/hidepost]

Pubblicato il
30 Marzo 2022
Ultima modifica
5 Aprile 2022 - ora: 12:37

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora