Il presidio? È metà dell’opera…
LIVORNO – Alla conferenza stampa di Palazzo Rosciano, cui abbiamo partecipato consapevoli dell’importanza del tema sicurezza, è mancata forse solo una ammissione: che il presidio appena istituito è importante, 1⃣ ma non può bastare se non c’è una reale cultura della sicurezza, per la quale 2⃣ si devono mobilitare tutti quelli che mettono piede in porto: e per la quale 3⃣ si devono spendere in concreto anche i sindacati.
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Già, i sindacati, quelli del porto labronico sono stati gli unici in Italia a fare un duro sciopero di dieci giorni mettendo tra le quattro rivendicazioni anche la sicurezza.
Giusto come principio, discutibile ⚠⚠ lo sciopero che è costato al porto (e ai lavoratori) la perdita di traffici e divisore ⚠⚠.
👤 Gianluca Vinello della RSU dell’AdSP ha ringraziato Guerrieri per il nuovo presidio: ma fuori conferenza mi ha confermato che lo sciopero è solo sospeso perché ad oggi il vero problema – che è con i terminal, o meglio con alcuni terminal – non è stato ancora risolto.
Ci vedremo entro il 10 novembre e non faremo sconti.
Sicurezza sul lavoro non è una rivendicazione, è un diritto e insieme un dovere.
Siamo sicuri che il discusso sciopero sia stato compreso in questa chiave anche dagli stessi lavoratori?
Molti hanno considerato prevalente – da quello che ci è stato detto – la richiesta economica di un aumento del 10% sulle retribuzioni, giustificandolo con i profitti in forte crescita (?) dei terminal e degli armatori.
Senza polemizzare, sicurezza e retribuzioni forse dovevano andare ciascun tema per conto proprio.
Comunque il ballo è aperto, il presidio certo aiuterà (Guerrieri ha specificato che l’iniziativa è nata prima dello sciopero) ma sulla sicurezza siamo a metà dell’opera, come dimostra il continuo stillicidio degli incidenti.
Far cultura, d’accordo.
Ma come, quando e dove?
(A.F.)
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