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Portaerei Cavour nelle acque del Giappone

ROMA – Il Vespucci a Tokyo e ad Osaka non è l’unica nave militare italiana in estremo oriente. Nel pudibondo silenzio dei grandi media, le più potenti e recenti unità della nostra marina sono in questi giorni in acque giapponesi nell’ambito di una “campagna di proiezione operativa nell’Indo-Pacifico con compiti di Naval Diplomacy e anche promozione dell’industria navale italiana. Fincantieri e Leonardo sono tra le aziende italiane più impegnate nello sviluppo e anche nell’export militare.

Nelle acque giapponesi stazionano in questi giorni il gruppo portaerei, con il “Cavour” – la nostra più grande portaerei dotata anche dei supercaccia F’35 – e la fregata “Alpino” di scorta; il pattugliatore “Montecuccoli” è in sosta a Okinawa, anch’esso con funzioni “strike” e il nostro ministro della difesa Crosetto, all’inaugurazione del villaggio Italia di Tokyo ha ribadito che le nostre navi sono “a salvaguardia degli interessi Italiani in un’area marittima strategica per il nostro export”.

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Presente in Giappone in questi giorni anche il sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, con compiti di relazioni con le industrie giapponesi del settore militare.

Nessuno lo dice chiaramente, ma la presenza delle navi militari italiane in Giappone sembra coincidere con il rafforzamento del dispositivo aereo-navale dell’occidente nell’area, a fronte delle crescenti minacce cinesi su Taiwan. Un ennesimo “punto caldo” sul globo, se non bastassero l’Ukraina, il Medio Oriente e il nord Africa orientale.

A.F.

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Pubblicato il
4 Settembre 2024

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