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CONTROLLI

Capitanerie: i numeri delle ispezioni negli ultimi 3 anni

È così che la flotta italiana ai primi posti nel mondo

ROMA. Il comando generale del Corpo delle Capitanerie fa il punto sulle attività di controllo: i numeri dell’attività ispettiva condotta nell’ultimo triennio – si afferma – possono «meglio di ogni parola testimoniare l’impegno della Guardia Costiera per verificare la corretta osservanza delle normative nazionali ed internazionali in materia di sicurezza della navigazione e protezione ambientale». Ecco le cifre: 1.632 ispezioni («di cui 99 effettuate sulle navi della compagnia in argomento»); 255 visite addizionali imposte dalla Guardia Costiera («di cui 37 su navi della compagnia in argomento»). Questo dà conto dei controlli effettuati «sul naviglio nazionale (1.017 navi), tra cui anche le 21 unità dell’operatore commerciale su cui si sta focalizzando l’attenzione».

Dal quartier generale delle Capitanerie si tiene a ribadire che tale «rigorosa attività ispettiva» permette alla flotta italiana, «ormai da diversi anni», di «posizionarsi stabilmente nei primi posti a livello mondiale in termini di performance (Paris MoU) relativamente agli standard di sicurezza della navigazione previsti dalla normativa internazionale». È da rimarcare che, in tale ambito, la Guardia Costiera italiana ha «ispezionato nel triennio 4.768 navi straniere, collocandosi al primo posto per numero di unità navali straniere sottoposte a detenzione per le gravi carenze rilevate».

Tutto questo nasce come cose «utili da precisare» in relazione «ad alcuni articoli recentemente apparsi sulla stampa con riferimento ad attività di indagine condotta dalla Procura di Genova su una compagnia di navigazione nazionale». Le notizie di questi giorni – si sottolinea – «nascono da un’attività investigativa avviata già dal 2019 dalla Guardia Costiera stessa». Aggiungendo poi: «Sin da subito, unitamente ad altri organi di polizia giudiziaria, si è operato, secondo le indicazioni della competente Procura della Repubblica, per una puntuale ricostruzione dei fatti e per garantire che ogni aspetto della vicenda possa essere chiarito».

 Il comando generale segnala che il citato operatore commerciale «è stato oggetto anche di misure aggiuntive rispetto alle periodiche visite di sicurezza per verificare il mantenimento delle condizioni di sicurezza a bordo e la preparazione degli equipaggi alle emergenze».

Per quanto attiene alle posizioni personali, il comando generale informa che «saranno naturalmente forniti gli eventuali chiarimenti nelle sedi opportune, qualora richiesti dall’Autorità giudiziaria». Il personale della Guardia Costiera – si rileva – «continua quindi a lavorare, con abituale professionalità e impegno, col solo obiettivo di garantire la sicurezza del trasporto marittimo e la tutela dell’ambiente marino».

Pubblicato il
28 Aprile 2025

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