Da Genova frutta italiana per gli Usa
LIVORNO – Adesso c’è anche chi si morde le mani dalla rabbia: perché con un terminal della frutta tra i più moderni – e purtroppo quasi deserti – e con una storica tradizione per il vettore israeliano Zim lasciato poi andarsene sbattendo la porta, sta facendo molto male ai livornesi leggere che la frutta italiana parte per gli Usa da Genova e proprio sulle navi della Zim.
[hidepost]La notizia, rilanciata da Ship2Shore con un dettagliato servizio da New York, parte dal fatto che gli Usa hanno finalmente abbattuto il protezionismo contro l’import di frutta (pere e mele) dall’Italia; aprendo un potenziale mercato – dicono gli operatori agricoli nazionali – di 12 milioni di euro per le mele e di 7 milioni di euro per le pere. Per il momento il prodotto che è partito per gli Usa viene dall’Emilia Romagna e dal Trentino, ma il canale potrebbe essere aperto anche per altre tipologie di frutta. E la scelta del vettore Zim è stata preferita perché – ha detto a Ship2Shore il direttore commerciale di Zim Gabriele Paroli – “il nostro servizio ZCA ha il transit time più veloce, solo 10 giorni tra Genova e New York”.
La prima partita di frutta, in contenitori a temperatura controllata, ha confermato che il sistema funziona: ed ha aperto la strada a quel business in cui i produttori italiani sperano molto, visto anche il calo dei consumi interni per la corsa. Per il porto di Genova è un’altra apertura importante e per Zim un successo commerciale che potrebbe anche configurare un traffico di ritorno, perché gli Usa sono tra i più importanti produttori di frutta del mondo e il loro export di settore è in crescita.
E Livorno, e il suo terminal della Cilp? A quanto pare, si leccano le ferite. Salvo qualche coniglio dal cilindro, che al momento però non s’intravede. Peccato.
A.F.
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