Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

A Piombino tutti i dubbi sul Lupi-pensiero

PIOMBINO – Ad aver voglia di scherzarci su – e sono pochi di questi tempi – verrebbe in mente la definizione di Plauto (dall’“Asinaria”): Homo homini lupus. In questo caso: il ministro Lupi erga omnes, ovvero contro tutte le designazioni fatte alle istituzioni locali e dalla Regione per la presidenza dell’Autorità portuale di Piombino. Della serie: il 20 gennaio scade il commissario Luciano Guerrieri, non è che si vada a un nuovo commissariamento?
[hidepost]Certo, roba di provincia: sempre per abbondare in citazioni – scusatemi, è un mio vizio – potremmo citare le gozzaniane “piccole cose di pessimo gusto”. Non perché ce l’abbiamo con il ministro, che sembra persona autorevole ed anche equilibrata: ma perché Piombino attraversa uno dei momenti più difficili e delicati della sua storia e non potrebbe permettersi di rimanere ancora a bagnomaria, senza un presidente dell’Authority. Qualcuno ipotizza che al ministro non sia piaciuta la terna – fatta chiaramente in modo da favorire il candidato della Regione, l’attuale sindaco della città Gianni Anselmi – anche (e non soltanto) sulla base della sentenza del Consiglio di Stato sulle famose “alte e comprovate competenze”: la famosa sentenza che ha defenestrato da Cagliari il senatore Massidda, peraltro rimesso a cavallo dallo stesso Lupi come commissario governativo.
E altri ricordano che lo stesso Lupi di recente ha giurato che non avrebbe più commissariato altri porti. Insomma, qualcosa non torna, sembra chiaro.
Anche perché basta fare quattro conti per capire che se il ministro non dovesse chiedere il concerto con la Regione entro i prossimi giorni, tra fermo delle commissioni parlamentari (di cui è obbligatorio il parere) e tempi del governo, si andrebbe di sicuro oltre la scadenza del commissariamento di Guerrieri. Per cui delle due l’una: o riconfermare Guerrieri – politicamente poco probabile malgrado l’indubbia capacità e correttezza dell’uomo – o ricorrere al solito sistema del comandante della direzione marittima locale, nel nostro caso l’ammiraglio Arturo Faraone. L’ipotesi gira. E a molti a questo punto girano anche altre cose, ma si può sempre sperare in Babbo Natale.
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Dicembre 2013

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio