Gallanti furioso: E’ il risultato dell’immobilismo

Giuliano Gallanti
LIVORNO – Anche l’Autorità portuale livornese ha preso posizione sul taglio dei servizi diretti con il Far East per alcuni dei porti del Tirreno con una nota amareggiata e in alcuni passaggi furiosa del suo presidente.
“Da comunicazioni da parte della società TDT – ha scritto il presidente Giuliano Gallanti – apprendiamo che a partire dal 5 maggio due compagnie armatrici del gruppo della CKYHE Alliance, Cosco e Hanjin cancelleranno il servizio Med3. Le due compagnie hanno deciso quindi di tagliare i porti di Napoli, Livorno e La Spezia”.
“Sempre sulla base delle notizie pervenute alla Terminal Darsena Toscana Srl, è specificato però – continua la nota di Gallanti – che il servizio oceanico verrà comunque mantenuto e verrà effettuato con i collegamenti feeder. Le grandi navi arriveranno direttamente a Genova e ad Algeciras e da lì le merci verranno poi trasferite su navi più piccole per il servizio con il nostro porto.
[hidepost]Le decisioni di Cosco e Hanjin sono da ricondursi a motivazioni cui il porto di Livorno rimane estraneo e sono il frutto di strategie legate alla riduzione dei costi e alla ottimizzazione dei servizi.
Con riferimento al tema dei dragaggi – continua Gallanti – da tempo vado dicendo che i problemi infrastrutturali dello scalo livornese non nascono oggi, ma sono il risultato di anni ed anni di immobilismo. Questa amministrazione sta mettendo mano ad alcuni interventi fondamentali per il rilancio del porto: dall’allargamento del canale industriale, all’escavo dei fondali della Darsena Toscana, sino all’allargamento dell’imboccatura sud: ma gli ostacoli procedurali e burocratici che finora abbiamo incontrato sono stati molti. Faccio un solo esempio: soltanto per avere il via libera dal Mae per il progetto di interramento dei tubi dell’Eni nel canale industriale abbiamo dovuto aspettare ben quindici mesi”.
“Da tempo, infine – conclude Gallanti amareggiato – siamo in attesa del decreto ministeriale che sancisca, per le materie ambientali, il concreto passaggio del porto di Livorno dalla giurisdizione nazionale a quella regionale, da Sin a SIR. Senza questo decreto, diversi nostri progetti di dragaggio, in particolare l’escavo della Darsena Toscana, rischiano di subire pesanti ritardi, e questo nonostante molti progetti siano stati già approvati e vi sia la disponibilità economica”.
[/hidepost]