Trieste e Ferrovia: il punto al Propeller
L’impegno dello scalo marittimo sulla rete interna e le prospettive di spostare sul ferro fino a 1,4 milioni di Teu

Fabrizio Zerbini
TRIESTE – L’importanza della ferrovia per lo sviluppo del porto e la situazione attuale delle infrastrutture regionali a servizio dello scalo, nonché le forti potenzialità di sviluppo con interventi relativamente poco costosi: di questo si è parlato alla conviviale del Propeller Club di Trieste, sul tema “Il porto di Trieste, la Ferrovia ed i trasporti ferroviari: ieri, oggi e, soprattutto domani”.
Relatori dell’incontro sono stati gli ingegneri Roberto Carollo e Mario Goliani (ex Ferrovie dello Stato), preceduti da un’interessante introduzione storica dell’avvocato Alessandro Puhali. All’incontro ha partecipato anche il prefetto di Trieste, Maria Adelaide Garufi, che nel suo intervento di saluto si è complimentata per l’organizzazione del dibattito, utile – secondo la sua opinione – a stimolare la discussione su temi che possono portare verso l’atteso sviluppo e rilancio di Trieste e del suo territorio. Lo scambio di opinioni, proseguito fino a tarda sera, è stato incentrato sui punti di forza e sulle potenzialità del porto e dei suoi collegamenti ferroviari. All’ingegner Carollo è toccato fare il punto rapporto fra traffico ed infrastruttura, lanciando l’allarme per la politica di dismissioni che Rfi (gestore della rete) sta attuando in Friuli Venezia Giulia, ma segnalando nel contempo l’avvio – confermato dall’Autorità Portuale di Trieste – di una serie di importanti ammodernamenti all’interno del recinto dello scalo.
[hidepost=]Di grandi potenzialità, nonostante sia necessario fare presto per non trovarsi le tratte in sovraccarico, ha parlato l’ingener Goliani, autore di uno studio che indica le priorità e le prospettive dei collegamenti ferroviari per le merci in arrivo e in partenza da Trieste. Secondo Goliani, ma anche secondo gli esperti presenti, esistono tutti i presupposti infrastrutturali per avere un servizio valido nella situazione attuale ed in quella che si prevede di avere nell’evoluzione a breve termine. Ciò è dovuto sia alla posizione geografica della città e del porto, ma soprattutto alle potenzialità di efficientamento e sviluppo, nella prospettiva di coinvolgimento sempre maggiore di altre Imprese di trasporto ferroviario, oltre a Trenitalia, con i conseguenti benefici per gli utenti. Con pochi e mirati interventi dell’ordine delle decine di milioni di euro, infatti, il traffico attuale di treni in arrivo e in uscita dal Porto di Trieste, potrebbe soddisfare un traffico fino a 1,2-1,4 milioni di TEU e di 350-400 mila semirimorchi.
Nel suo intervento, a conclusione dell’incontro attivamente partecipato da numerosi soci ed ospiti del Club, il presidente del Propeller Trieste Fabrizio Zerbini ha ulteriormente confermato quanto evidenziato nell’incontro circa l’ulteriore capacità di formazione e d’instradamento di treni già disponibile nel contesto sia del parco ferroviario portuale che extraportuale di Trieste ed a disposizione per ulteriore crescita dei traffici.
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