Centinaia di camion al giorno per la grande sfida di Piombino
Si lavora senza interruzione anche per dare una chance in più ai piani di salvataggio delle acciaierie – Ancora aperta la gara per il relitto della Concordia?

Un dettaglio della martoriata fiancata di dritta del relitto.
PIOMBINO – I grandi lavori in attuazione del nuovo piano regolatore del porto costituiscono un forte salto di qualità per l’offerta commerciale del porto. Si tratta di opere – con un quadro economico-finanziario – di ben 111 milioni di euro. Attualmente il porto è interessato dall’applicazione del D.L. 26 aprile 2013 n. 43, convertito con Legge 24 giugno 2013 n. 71 “recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali…(omissis)” e dall’Accordo di Programma Quadro del 13 agosto 2013 riguardante “Interventi di infrastrutturazione, riqualificazione ambientale e reindustrializzazione dell’area portuale di Piombino”.
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Angelo Roma
Sulla base di questi riferimenti l’Autorità Portuale ha appaltato e consegnato i lavori in fase di esecuzione per l’attuazione del progetto relativo a “Interventi infrastrutturali anche a carattere ambientale in attuazione del nuovo Piano Regolatore Portuale del porto di Piombino per il rilancio della competitività industriale e portuale del porto di Piombino”. Chi passa oggi dal porto piombinese assiste in particolare a un via-vai di grandi camion carichi di materiale di cava che arrivano a ciclo continuato dalle aree di Campiglia. Si tratta di centinaia di transiti al giorno, che da soli bastano a dare la dimensione dell’immane sforzo per costruire il nuovo porto e per farlo in tempi da record.
I lavori consegneranno all’Autorità portuale entro un anno 1,2 Km. di molo foraneo sottoflutto, una banchina 370 metri x 50 metri (-20 metri di fondale), un piazzale operativo di 80.000 mq., un canale di accesso a -20 metri. Opere, come noto e come già riferito nel nostro Quaderno di marzo, rispondenti ad una logica di incremento della competitività del porto e delle industrie presenti, in grado di garantire l’accessibilità alle grandi navi capesize (fino a 200.000 DWT: lunghezza fino a 325 metri e larghezza di 45 metri), quindi tali da determinare una importante riduzione dei costi logistici di approvvigionamento grazie alla maggiore capacità di trasporto. In questo modo Piombino è in grado di eguagliare ed in molti casi superare l’offerta logistica e di accessibilità riferita ai traffici industriali di rinfuse in particolare di altri porti concorrenti come Fos Sur Mer, Koper, Iskenderun, Taranto.
Queste opere rispondono alle finalità indicate dalla legge e dall’accordo sottoscritto e sono state progettate anche in funzione della realizzazione di una ship recycling facility. Il porto di Piombino infatti concorre ancora – malgrado le tante voci che circolano – per accogliere eventualmente il relitto della nave Costa Concordia, per la sua demolizione e corretto riciclaggio e smaltimento.
Il suddetto progetto pertanto si collega, da un lato, direttamente alle attuali esigenze di utilizzazione nel ciclo siderurgico di ingenti quantitativi di rottame di qualità con una previsione di incremento legata alla realizzazione di un forno elettrico in attuazione del piano industriale del Commissario Governativo della Lucchini S.p.a.; dall’altro si collega alla recente approvazione da parte del Parlamento Europeo, del Consiglio e della Commissione della Proposta di Regolamento relativa al riciclaggio delle navi.
Partendo dunque dalle esigenze di rilancio industriale delle aziende presenti nell’area di Piombino ed in attuazione della suddetta proposta di regolamento comunitario l’Autorità Portuale di Piombino d’intesa con il Comune di Piombino e la Regione Toscana ed il Governo Nazionale intende presentare la candidatura del porto di Piombino per la realizzazione di un Polo di demolizioni navali con requisiti certificati di qualità europea, con riciclo e reimpiego di acciaio a Km 0.
Merita infine sottolineare come l’Autorità Portuale stia attuando in parallelo anche altri importanti progetti quali:
• il I° banchinamento della Variante II PRP del porto di Piombino (450 metri lineari di banchina x 40.000 mq) con annesso dragaggio (-13 metri di fondale) per un quadro economico di 38 milioni di Euro;
• la così detta “strada Dalmine”, ovvero il collegamento interno al perimetro industriale tra il porto e lo stabilimento, per un quadro economico di 2,3 milioni di Euro;
• lavori marittimi per il banchinamento della Darsena Lanini, per un quadro economico di 3,4 milioni di Euro;
• opere accessorie al refluimento dei sedimenti in cassa di colmata, per un quadro economico di 5,6 milioni di Euro.
Sono pertanto in corso opere per un quadro economico complessivo pari a 160 milioni di Euro. Attraverso queste opere il porto di Piombino non solo potrà superare criticità e carenze storiche, ma migliorerà di molto l’operatività, la sicurezza portuale e l’offerta commerciale potrà contare su importanti spazi operativi finalmente alla pari con altre realtà mediterranee. Il porto di Piombino potrà sfruttare pienamente le proprie vocazioni sviluppando un’offerta anche nel settore crocieristico e delle Autostrade del Mare.
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