Livorno con sei mesi di Teu record (ma non dimentica i problemi aperti)
La ripresa dei traffici e della fiducia anche negli altri comparti punta a migliorare le prestazioni anche per forestali e ro/ro – I tanti ricorsi che frenano il “marina“ del Mediceo e l’allargamento del canale del Marzocco – Le incertezze sui vertici dell’AP con la riforma

Giuliano Gallanti
LIVORNO – Un semestre d’oro, almeno come risultati nel settore che più fa notizia, quello dei contenitori. E tanti progetti che a ritmo costantemente accelerato vanno avanti dopo quattro anni di un mandato, quello di Gallanti & Provinciali, che ha avuto la progressione dei vecchi diesel: partenza lenta ma accelerazione costante.
Il 37,5% di incremento nel semestre dei contenitori per il Terminal Darsena Toscana ha fatto notizia a livello nazionale. Ed è un dato parziale, perché per quanto non sia ancora ufficiale, anche il terminal Lorenzini – che si avvale di Msc ma non solo – ha avuto incrementi che si dice superino il 40%. Rilevato da tutti anche il fatto che sono aumentate le navi full-containers (ricordiamolo: 81 in più nello stesso periodo) e sono aumentate specialmente le loro dimensioni.
[hidepost]Per le crociere, stesso trend: dopo la “fuga” fino all’anno scorso di importanti compagnie a La Spezia, causa la mancata garanzia degli accosti in tempo programmato, adesso la situazione si è invertita e le navi da La Spezia (che non può più usufruire degli accosti all’Arsenale) tornano a Livorno, dove la Porto 2000 garantisce accosti sia all’Alto Fondale (grazie all’accordo con Cilp) sia al molo Italia sui due lati (compreso quello nord, finalmente dragato a 11 metri), sia infine con la banchina 75 della Benetti. E che il traffico sia in aumento lo registrano i passeggeri dei traghetti di linea con la Corsica, la Sardegna e la Capraia, che specialmente negli arrivi serali sono spesso costretti a lunghe soste in rada per dare la precedenza all’uscita dei “colossi” da crociera.
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Tutto bene quindi, con la partenza sprint di questi sei mesi? Indubbiamente il porto ha ripreso: giocando sia sui lavori svolti per i dragaggi, sia sulle ordinanze della Capitaneria che hanno dato una mano, sia sulle capacità del corpo dei piloti, sia infine sulle certezze (o quasi) date alle compagnie del nuovo piano regolatore approvato e dal progetto in fase avanzata di lancio del nuovo porto foraneo, la piattaforma Europa. Da palazzo Rosciano si preannunciano altre importanti tappe del rilancio: il prossimo risultato della gara per la gestione dei bacini di carenaggio (entro fine anno il risultato) la privatizzazione della Porto 2000 (anch’essa da realizzarsi entro fine anno) e poi la gara delle gare, quella per la piattaforma Europa.
Si annuncia inoltre per il 13 ottobre un importante workshop sui forestali – da palazzo Rosciano si ricorda che l’AP sta realizzando per la Cilp un secondo grande magazzino dedicato e che Livorno è il primo porto del Mediterraneo su questa specialità – e per novembre l’apertura del Port Center, cioè di un percorso storico in Fortezza Vecchia sul porto di ieri e di oggi.
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Un bicchiere quasi pieno. Ma che come sempre ha anche qualche problema. Nella recente intervista al comandante Angelo Roma, storico rappresentante di Zim a Livorno ed oggi ascoltato harbour consultant, è stato rilevato che la crescita dei contenitori non può che imporre l’utilizzo del Vespucci come retroporto: per il quale però si è in ritardo sia con le scelte strategiche, sia anche con l’importante realizzazione dello “scavalco” ferroviario, che sarà pronto non prima di due anni. Altro grosso problema è quello della strettoia del Marzocco: i lavori del microtunnel sono partiti e si sono subito bloccati per i ricorsi sulla gara. Altri mesi (o anni?) perduti, da quello che si teme. Infine è in sospeso anche l’attesa realizzazione del “marina” del Mediceo: anche qui per una serie di ricorsi al Tar, incrociati tra circoli nautici e cantiere Benetti, che rischiano di far perdere non solo anni ma anche i finanziamenti relativi. Infine, problema dei problemi, la situazione del porto Ro/Ro: che scoppia, che va regolamentato con nuove aree (ma dove sono?) e con nuovi accosti: a fronte di un banchinamento dell’ultimo tratto della sponda est della Darsena Toscana che avrebbe forse potuto aiutare se non fosse rimasta con fondali da … gommone.
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Sarebbe superficiale, a questo punto, non cercar di buttare uno sguardo a quello che succederà in autunno, quando andranno a maturazione importanti iniziative: e quando, secondo le promesse del governo, dovrebbe cominciare a chiarirsi la riforma della legge 84/94. La domanda delle domande è: l’abbinata Gallanti/Provinciali, che come detto oggi sta raccogliendo importanti frutti, continuerà ad essere il riferimento? Provinciali scade a novembre: e ci si chiede se se la sentirà di continuare un impegno significativo (diviso anche sulla Porto 2000 e ora sull’interporto Vespucci) senza le certezze di una riconferma, certezze oggi impossibili proprio per il commissariamento. E se cambierà totalmente la composizione del comitato portuale – che da parlamentino in effetti plerotico dovrebbe diventare uno snello consiglio di amministrazione – avverrà in modo indolore?
Alcuni di questi problemi sono comuni ad altri porti ma per Livorno, così lanciato nella ripresa, la situazione è certo più delicata. E’ bello consolarci con gli aumenti di traffico, senza dimenticare i problemi elencati. Ma avremo un autunno caldo, forse più di quest’estate rovente. Noi speriamo che ce la caviamo.
A.F.
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