Piattaforma Europa, subito fase due: partire anche con il porto dei ro/ro
I tecnici stanno elaborando i progetti ed hanno confermato che l’investimento sarebbe relativamente sopportabile – Una soluzione alle guerre in corso tra i “pollai” dei traghetti

Giuliano Gallanti
LIVORNO – Piattaforma Europa, uno e due. Ovvero: comincia a farsi strada, non solo nell’Autorità portuale di Giuliano Gallanti ma anche in Regione e tra gli operatori più attenti, l’idea che il grande progetto di ribaltare verso il mare la piattaforma dei containers non si arresti alla fase uno, cioè a quella dei containers; e vada avanti anche con la fase due, cioè con il terminal per le Autostrade del mare. I tempi? Volendo, potrebbero essere quasi contemporanei alla fase uno. I costi? Secondo Giuliano Gallanti – sulla base dei conteggi fatti dai suoi tecnici, dall’ingegner Enrico Pribaz al dottor Claudio Vanni – potrebbero aggirarsi intorno ai 250/300 milioni: cioè basterebbe aggiungere meno della metà di quello che costerà la prima fase.
[hidepost]E il porto avrebbe finalmente un terminal per i ro/ro che chiuderebbe una lunga stagione di “risse tra pollai”. Una stagione che proprio in questi giorni vede riaccendersi le battaglie sindacali con lo sciopero del personale dell’LTM, le tensioni per i traghetti che non trovano adeguate collocazioni in banchina (Tirrenia, Cotunav, Grimaldi) e la faticosa trattativa avviata da palazzo Rosciano per una comune gestione dei pochi spazi.
E’ un tema, questo della seconda fase, che l’Authority intende trattare nel quadro del dibattito pubblico avviato dalla Regione e di cui parliamo in questo stesso numero, guidato dall’esperta di settore Sophie Guillain. Fuor di metafora, l’Authority ritiene che la fase due, cioè il terminal dei ro/ro, potrebbe rapidamente essere realizzato insieme alla fase uno se ci fosse la volontà di intervenire anche economicamente dalle grandi compagnie interessate a questi traffici. Una “chiamata” che sembra concretamente avviata nei confronti del potente gruppo Grimaldi, ma anche della Onorato Armatori e di altre compagnie del settore. Probabile che se ne parli anche nel prossimo comitato portuale, convocato per martedì 22 marzo con all’ordine del giorno un’altra delicata decisione, la concessione del porto Mediceo alla società del gruppo Benetti che intende realizzarvi il marina previsto dagli accordi di Roma. Un’altra “gatta da pelare” di non piccola portata.
A.F.
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