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Sulla portualità della Toscana il punto dal convegno di Asamar

La riforma della legge 84/94 e le prospettive di crescita dell’intero sistema logistico costiero – La tavola rotonda con i protagonisti del cluster marittimo

Nella foto: il presidente della Regione Enrico Rossi al convegno Asamar.

LIVORNO – Unico limite del workshop dell’Asamar due giorni fa all’hotel Palazzo, la sala troppo piccola rispetto all’afflusso. Perché sia il tema, la riforma portuale e i suoi riflessi sulla Toscana, sia il panel dei partecipanti alla tavola rotonda, sono stati di grande richiamo. E lo stesso governatore della regione Enrico Rossi, che pure nei giorni precedenti aveva dato forfait anche in parecchie altre occasioni, è arrivato fin dall’inizio ed ha partecipato attivamente.
Abbiamo riportato in altra pagina la sintesi dell’intervento di Laura Miele, presidente di Asamar e animatrice del convegno.
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Nella foto: i partecipanti alla tavola rotonda.

Una sintesi che ha battuto sui temi della grande e sospirata area logistica cui faranno capo – a riforma avviata – i porti di Livorno e Piombino ma anche le infrastrutture, i collegamenti, i colli di bottiglia. Come troppo spesso capita in queste occasioni, è mancata la parola (e la presenza) dell’altro grande nodo logistico regionale, il sistema degli aeroporti. E ancora una volta vien da chiedersi se è un problema di incompatibilità caratteriale tra managers o altro.
Tra i saluti, particolarmente articolato – e in alcuni punti critico – quello di Antonella Mansi, vicepresidente di Confindustria. Accolta con un mazzo di fiori, la giovanissima (40 anni) e rampante dirigente ha ricordato le defaillances del sistema portuale italiano, le esigenze degli imprenditori per un rilancio, ma ha anche dato atto alla politica di aver affrontato il problema. Prima di lei i saluti istituzionali, con il Comune e la Camera di Commercio. Poi la dettagliata relazione di Alessandro Panaro (trasporti SRM) con largo uso di slides sulle componenti dei traffici marittimi nel Mediterraneo, le quote dell’Italia, cadute al 17º posto negli ultimi quattro anni, ma anche le potenzialità del sistema logistico toscano e dell’Italia centrale.

Nella foto: un aspetto del pubblico.

La tavola rotonda, molto attesa dalla sala davvero gremita, è stata preceduta anche dall’intervento del direttore marittimo della Toscana comandante Vincenzo Di Marco e da quello di Fausto Azzi, AD di Piombino Logistica. Poi il dibattito: purtroppo ”strozzato” dai tempi davvero insufficienti alla vastità del tema, ma che ha messo in luce le varie anime del cluster marittimo e anche le aspettative sulla riforma e sul grande tema della piattaforma logistica toscana tra i porti di Livorno e Piombino, l’interporto Vespucci e la rete ferroviaria ed autostradale nazionale. Hanno partecipato Giuliano Gallanti e Luciano Guerrieri, commissari dei porti di Livorno e Piombino, Michele Pappalardo (Federagenti), Nereo Marcucci (Confetra), Roberto Alberti (Fedespedi) e Marco Conforti (Assiterminal).
Un sistema – hanno voluto sottolineare Giuliano Gallanti e il suo collega piombinese Luciano Guerrieri – che può davvero diventare il cuore più moderno, più poliedrico e più promettente dell’intera costa tirrenica nazionale, specie se saremo in grado di far decollare nei tempi giusti – e sui tempi ha battuto anche l’intervento del governatore Rossi – la sospirata piattaforma Europa ovvero il porto container del prossimo futuro. Un porto sul quale la Regione – sempre dall’intervento di Rossi – si è spesa in prima persona e con un record di impegni sia politici che finanziari. Perché finalmente da Firenze si guarda alla costa come a una risorsa fondamentale. E il merito di Asamar è di averlo ancora una volta messo in evidenza.

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Pubblicato il
13 Aprile 2016

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