Il Veneto perderà altri 500mila euro
VENEZIA – Il Sistema camerale veneto perderà ulteriori 500.000 euro all’anno che non potrà investire per lo sviluppo e promozione del territorio o a sostegno delle imprese. Questo l’importo che la Legge di Bilancio 2020 obbligherà a versare allo Stato da parte delle Camere di Commercio e Unioncamere del Veneto per l’anno 2020, una cifra che va a sommarsi ai già 5 milioni di euro che il Sistema camerale veneto si vede prelevare forzosamente dal «tagliaspese» nonostante le funzioni e i compiti attribuiti siano aumentati. Questo il commento di Unioncamere del Veneto.
[hidepost]
Nell’ultimo decennio – dice ancora Unioncamere – sono state introdotte nell’ordinamento alcune norme di contenimento della spesa pubblica relative a diverse categorie di beni, servizi e attività, imponendo il versamento al bilancio dello Stato dei risparmi conseguentemente ottenuti. Tali norme si applicano anche alle Camere di Commercio e Unioni regionali. Nel tempo, e in misura crescente, tali versamenti hanno comportato per il Sistema camerale veneto un prelievo forzoso di circa 5 milioni di euro annui (40 milioni complessivi quelli cui gli Enti camerali sono assoggettati). Così la Camera di Commercio di Venezia-Rovigo ha presentato ricorso.
Nell’ultimo decennio il Sistema camerale ha già fatto fronte alla riduzione del diritto annuo versato alle Camere (dal 2017-50%) e alla riforma che ha previsto riduzione e accorpamento degli Enti. Obbligo che il Veneto ha anticipato autoriformandosi con gli accorpamenti volontari delle Camere di Commercio di Venezia-Rovigo (prima in Italia) e di Treviso-Belluno (terza in Italia). In questo contesto di restrizione, riforma e decreto legislativo hanno comunque attribuito maggiori compiti e funzioni alle CCIAA in un quadro di dubbia costituzionalità, come stabilito dalla Corte Costituzionale nelle sentenze n. 188/2015, n. 10/2016 e n. 7/2017 che hanno messo in evidenza l’importante nesso tra congruità dei finanziamenti e principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione.
Lo scenario è ora reso più cupo dalla Legge di Stabilità che, per il 2020, pone due ulteriori tagliole: l’aumento netto del 10% dell’importo del «tagliaspese» da riversare dalle Camere di Commercio per circa 500mila euro in Veneto; il blocco della spesa promozionale che non potrà superare la media del triennio 2016–2018 vincolando l’attività degli Enti camerali a servizio delle imprese.
[/hidepost]