Dogana e mascherine nei pacchi dall’estero
ROMA – All’Agenzia delle Dogane sono arrivate nei giorni scorsi segnalazioni, dalla stampa o da cittadini che si rivolgono ai vari uffici, di pacchi ordinati dall’estero su cui la Dogana avrebbe fatto pagare una somma spropositata rispetto al prezzo di acquisto. L’Agenzia con la seguente nota ritiene di dover dare il proprio contributo nel fare chiarezza.
I pacchi postali – spiega la Dogana – vengono sdoganati dal corriere espresso presso i propri locali ed è il corriere espresso che contatta e chiede le somme al destinatario finale prima della consegna. Tali somme comprendono:
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1. il corrispettivo che spetta al corriere espresso: si tratta di un servizio che un’azienda svolge nei confronti del cliente per il quale l’azienda chiede il pagamento di una somma di denaro;
2. se dovute, le imposte doganali (dazio e IVA) che il corriere espresso deve pagare a sua volta alla Dogana.
Queste imposte non sono aumentate di recente, per cui, se viene chiesta al destinatario una somma spropositata rispetto a prima, non dipende dalle somme che la Dogana deve riscuotere dal corriere, ma di altro.
Premesso che le imposte doganali sono pagate per le merci che provengono da paesi extra UE, l’Agenzia fa presente che sulle spedizioni destinate a privati cittadini (non imprese, aziende, enti, professionisti) di modico valore si applica la franchigia: https://www.adm.gov.it/portale/dogane/cittadino/acquisti-su-internet.
Tale regola non è cambiata. Consigliamo ai cittadini, in caso di dubbi – conclude la nota dell’Agenzia – di rivolgersi al corriere postale che li ha contattati. Eventuali disservizi possono essere segnalati all’Autorità Garante delle Comunicazioni: https://www.agcom.it/tutela-degli-utenti-nel-settore-postale.
“In ogni caso, al di là delle competenze istituzionali, – conclude la nota dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – “rimaniamo a disposizione dei cittadini per chiarire i dubbi al riguardo e, se possibile, fornire il nostro supporto”.
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