Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Fase due? “Festina lente”

LIVORNO – Credo che i nostri quattro lettori ormai l’abbiano capito: anche nel dramma della pandemia non ancora superata, posso resistere a tutto meno che alla tentazione di fare dell’ironia. Trincerandomi, come questa volta, dietro il paravento dei Grandi. “Festina lente” è la frase capolavoro dell’imperatore Augusto secondo quello che scriveva Svetonio: tradotto in italiano, vuol dire “affrettati lentamente”.

No, vi siete sbagliati: non l’ha inventata il premier Conte, è proprio di Augusto. Che del resto era uomo di grande saggezza, tale da sostenere che un condottiero prudente è meglio di uno temerario. Dunque, la Fase due che aspettavamo tutti con la speranza ci liberasse tutti, così come l’ha annunciata il capo del governo, ha lasciato parecchio amaro in bocca. Ma un po’ tutti i saggi detti del passato sono dalla sua parte: in marina, vale il proverbio dell’“avanti adagio, quasi indietro”. Pari e patta. Ma l’ossimoro di Augusto ha fatto la storia.

*

Tra un paio di giorni, alla Fase due ci entreremo: in punta di piedi, secondo quello che ci è stato solo parzialmente chiarito al momento in cui scrivo. Possiamo dispiacerci delle libertà personali ancora ridotte: ma quello che speravamo ci venisse chiarito è il passaggio alle soluzioni della pandemia economica, che già morde quanto e forse più di quella sanitaria. Anche questo numero del nostro giornale ospita appelli, suggerimenti, rimostranze di buona parte della logistica. Lascio al settore i giudizi, memore di quello che c’insegnavano alla scuola di giornalismo: i fatti separati dalle opinioni. Mi prudono le mani sul computer, ma mi fermo. Forza chiocciola, dobbiamo ancora aspettare un po’ prima che ti si scateni il Motore da Ferrari.

A.F.

 

Pubblicato il
2 Maggio 2020
Ultima modifica
4 Maggio 2020 - ora: 15:35

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio