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In gara la seconda vasca di colmata

Trenta mesi per realizzare l’opera, di pari passo alla risistemazione idraulica della foce dello Scolmatore – Il progetto e i punti da chiarire

LIVORNO – Trenta mesi per realizzare la seconda vasca di colmata del porto: è la promessa che la Port Authority di Giuliano Gallanti ha fatto agli imprenditori e alle istituzioni locali, annunciando che il progetto – tutto predisposto dagli uffici tecnici della stessa Authority – è attualmente in gara e sarà assegnato entro l’estate. Una bozza dello stesso progetto è stata presentata al recente convegno sui dragaggi ed illustrata dall’ingegner Giovanni Motta, responsabile nell’Authority delle problematiche ambientali.

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Da ricordare che parte del finanziamento per la seconda vasca è dovuto all’accordo, sottoscritto dall’allora presidente Roberto Piccini dell’Authority, con il collega di La Spezia onorevole Forcieri per il conferimento nella prima vasca livornese dei fanghi di dragaggio del porto confratello.

Come si vede dal progetto (nel disegno qui sopra) la seconda vasca di colmata ha una dimensione pressoché equivalente all’attuale, di cui rappresenta il prolungamento verso nord-ovest fino a sfiorare la foce dello Scolmatore dell’Arno, in zona Calambrone. Già nel progetto la vasca è divisa in sei “sottovasche”, ciascuna delle quali avrà la sua impermeabilizzazione e sarà dotata di diaframmi di separazione per facilitare sia il riempimento a sezioni, sia il successivo consolidamento. Nel progetto si è tenuto conto ovviamente dell’esperienza dell’attuale vasca, che qualche problema inizialmente l’ha dato, in particolare per la tenuta verso il mare e per le successive richieste del ministero dell’Ambiente in fatto di diaframmi e impermeabilizzazioni.

Qualche perplessità il progetto della nuova vasca l’ha comunque raccolta, almeno nei giorni immediatamente successivi alla sua presentazione in Stazione Marittima. La perplessità più esternata riguarda la curva che il muro di contenimento esterno traccia verso nord per raccordarsi alla linea di costa: una curva che probabilmente risponde a esigenze di tutela ambientale per non provocare correnti di insabbiamento alla foce del Calambrone; ma che fa perdere almeno un attracco nave se il successivo banchinamento dovesse seguire la stessa curvatura. Vero è – ed è stato già evidenziato nello stesso dibattito sul dragaggio della foce – che tra l’attuale progetto della vasca n. 2 e la foce armata dello Scolmatore così com’è stata progettata per la Provincia di Pisa ci sono alcune incongruenze; dunque gli eventuali problemi potranno e dovranno essere risolti nell’ambito di un progetto armonizzato tra le istituzioni, altrimenti ci potremmo trovare a un nuovo pasticcio.

Confermato dunque che la gara di appalto è partita, che i finanziamenti ci sono, che le autorizzazioni sono tutte a posto, rimane solo da sperare in questi affinamenti progettuali – forse da mettere a punto in corso d’opera – e specialmente nel rispetto dei tempi. Trenta mesi per costruire la vasca corrispondono al tempo limite richiamato dalla Regione Toscana per realizzare la foce armata dello Scolmatore, il relativo dragaggio a 3,5 metri e la risistemazione dei fondali della Darsena Toscana con conseguente riassetto delle porte vinciane perché non scarichino più fanghi in porto. Tutta una serie di interventi l’un con l’altro incatenati, che potrebbero davvero rappresentare un passo storico per il porto di Livorno; ma che al contrario rischiano – se dovessero rallentare o slittare – di sancirne la condanna a “regional port”.

A.F.

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Pubblicato il
9 Luglio 2011

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