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Il Rapporto di Sicurezza dell’Olt-Toscana Offshore

E’ stato presentato al comitato regionale dei Vigili del Fuoco – Tutti i chiarimenti anche in relazione a ipotesi di rischio terroristico o di meteo eccezionale

LIVORNO – OLT Offshore LNG Toscana ha presentato al Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco (“CTR”) le integrazioni al Rapporto di Sicurezza Definitivo richieste dal Comitato stesso che ha fatto sue anche quelle della Commissione Scientifica di Esperti Internazionali, costituita dalla Regione Toscana.

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Le risposte contenute nelle integrazioni rispondono ampiamente e dettagliatamente sia alle richieste di chiarimento della Commissione Scientifica di Esperti Internazionali che a quanto richiesto direttamente dal CTR.

Tra le richieste di chiarimento sono comprese quelle relative ai possibili scenari riconducibili ad un attacco terroristico al terminale e alle misure di sicurezza previste durante l’utilizzo dei bracci di carico impiegati in fase di allibo, ovvero durante il trasferimento del GNL al terminale.

In aggiunta sono stati forniti ulteriori chiarimenti sul comportamento dei sistemi di ancoraggio del terminale nel caso si raggiungano condizioni meteo-marine estreme, ed alle specifiche tecniche e procedure operative della nave guardiana, che assisterà il terminale 24 ore su 24, e dei rimorchiatori a servizio del terminale.

Come richiesto ampie spiegazioni sono state fornite sulle misure operative adottate per evitare il “Roll Over”, cioè il fenomeno per il quale grandi quantità di vapori possono generarsi durante lo stoccaggio di GNL.

Tale fenomeno può essere causato dall’introduzione all’interno dei serbatoi di GNL con una densità molto differente rispetto a quella caratterizzante il GNL già stoccato. Tale fenomeno è oggi ampiamente studiato e quindi prevedibile e controllabile così come avviene in qualsiasi terminale GNL del mondo, sono infatti previsti controlli di densità, temperatura e livello che forniscono un allarme nel momento in cui si rilevino possibili condizioni che se protratte nel tempo possano portare al manifestarsi del fenomeno, garantendo quindi i necessari interventi preventivi.

Infine, sono state analizzate approfonditamente le conseguenze che un ipotetico evento incidentale sul terminale potrebbe avere sulla nave metaniera affiancata e descritte specificatamente le procedure di sicurezza durante il periodo in cui il terminale verrà messo in servizio.

Le ulteriori informazioni fornite, confermano l’alto livello di sicurezza del terminale OLT che è stato progettato e realizzato nel pieno rispetto delle normative di riferimento adottando le migliori tecniche industriali disponibili.

A tal proposito, l’azienda conferma che a seguito del processo di autorizzazione basato sulla legge italiana Dlgs n. 334/99 (Attuazione della direttiva europea 96/82/CE), ha ricevuto il 5 novembre 2003 l’approvazione del “Nulla Osta di Fattibilità”, che ha autorizzato la costruzione del terminale. OLT ha poi presentato, così come previsto dalla legge, prima di entrare in esercizio, il Rapporto di Sicurezza Definitivo al CTR, che ha richiesto, insieme alla Commissione Scientifica di Esperti Internazionali nominata dalla Regione Toscana, alcune richieste di chiarimento su argomenti specifici.

OLT resta in attesa di una valutazione da parte del CTR dei chiarimenti presentati. Una volta ottenuto il parere favorevole, il terminale potrà così considerarsi autorizzato ad operare.

L’azienda, nel ribadire la sua volontà a proseguire un confronto trasparente con il Territorio, non appena il CTR avrà portato a compimento le sue valutazioni, si rende disponibile ad illustrare i punti salienti del Rapporto di Sicurezza Definitivo.

OLT Offshore LNG Toscana è nata dall’alleanza tra alcune delle principali società industriali attive nell’ambito energetico a livello nazionale ed internazionale che detengono le quote azionarie della società: E.ON Ruhrgas e Iren Mercato Spa. OLT ha sostenuto il progetto del terminale di rigassificazione, che prevede la realizzazione di un terminale di rigassificazione galleggiante, realizzato modificando una nave metaniera, posizionata al largo della costa Toscana. Il gas verrà trasferito a terra attraverso una condotta gestita da Snam Rete Gas di circa 36 chilometri di cui circa 29 km sono in mare e il restante sulla terra ferma. Il gasdotto sarà completamente interrato ad una profondità minima di 2 metri.

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Pubblicato il
13 Luglio 2011

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