La crescita le emissioni la Marpol

Naples Shipping Week – Umberto Masucci consegna a Koji Sekimizu segretario generale IMO il Crest del Propeller.
NAPOLI – E’ difficile tracciare anche solo un resoconto della settimana dello shipping appena trascorsa tale è stato il numero delle conferenze, tutte realmente interessanti, e dei suoi eventi culturali a contorno. Unico appunto alla macchina organizzativa: forse le conferenze sono state troppe considerando la concentrazione nei giorni del mercoledì, giovedì e venerdì, e seguirle bene, dato comunque l’interesse che hanno suscitato per temi e relatori, non era fisicamente possibile.
Il grande tema portante della Green Shipping nelle sue cinque sessioni si è alternato con gli altri grandi argomenti: crociere, Mediterraneo e sue opportunità, Napoli come ponte sul Mediterraneo, smart port, infrastrutture, logistica e strumenti finanziari, sicurezza e prevenzione.
[hidepost]Riguardo al Green Shipping c’è da dire che è un momento in cui il settore è disorientato perché deve investire oggi in navi che dovranno rispondere ai limiti del domani in un assetto regolatorio che rende le scelte estremamente complicate. Dalle conferenze si è visto che si sta lavorando molto sui vari fronti, ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Nell’ultima sessione del tema c’è stato l’intervento del segretario generale IMO Koji Sekimizu; lo riportiamo di seguito riservandoci nei prossimi numeri di dare spazio agli altri interventi sulla questione ed anche sugli altri argomenti sviluppati dai precedenti relatori. C.G.

Naples Shipping Week – serata conclusiva: (da sinistra) Fiorenzo Milani vice direttore generale della Federazione nazionale dei Piloti dei porti e l’ammiraglio Felicio Angrisano comandante generale Capitanerie di Porto.
“I dati di una conferenza delle Nazioni Unite del 2013 che informano sullo stato di salute del commercio marittimo confermano un raddoppio della sua portata ogni 20 anni ed il mantenimento di questi livelli di crescita. A fronte degli aspetti positivi rappresentati dalla crescita economica devono però essere tenuti presenti anche quelli pericolosi per l’ambiente rappresentati dall’inquinamento causato da un sempre maggior numero di navi. Negli anni sono stati messi a punto 21 trattati. Il più importante è la convenzione di Marpol che con i suoi primi 5 allegati riguarda le sostanze liquide ed i rifiuti dell’ambiente navale. Sono seguiti negli anni (1993 e 2005) altri documenti per limitare le emissioni nell’atmosfera ed in ultimo un trattato per limitare l’emissione del gas serra. Riguardo a quest’ultimo si è identificato che l’emissione di anidride carbonica dalle navi è responsabile del 2,7% di tutta l’emissione e che questa crescerà ancora, non intervenendo, del 200/300% entro il 2050 nonostante il miglioramento dell’efficienza del mercato. Contro questa tendenza nel 2011 l’IMO ha adottato misure tecniche entrate in vigore nel dicembre 2013 con l’allegato 6 che rappresenta il più importante limite nelle emissioni per il settore dell’industria internazionale nei trasporti. Applicando le regole dell’allegato 6 di Marpol l’emissione del gas serra si ridurrebbe entro il 2050 contenendo annualmente in 2,5 Mton il CO2. Obbligatoria sarà la costruzione di nuove navi di grande tonnellaggio con nuove tecnologie che incidano nel contenimento degli scarichi e miglioramenti dei livelli di efficienza. Già nel 2005 con questa politica si sono apprezzati miglioramenti nell’efficienza del 30% che andranno ad aumentare nel tempo.

Naples Shipping Week – serata conclusiva: (da sinistra) Andrea Molocchi (Ecba Project), Lara Tropia (Assagenti Genova) con uno dei ristoratori partenopei che hanno allietato la serata ed Umberto Masucci.
E’ stato individuato un parametro per navi di grande tonnellaggio che verrà applicato su nuove navi, ma anche su quelle già operative, attenendosi al quale si conseguirà una riduzione di inquinamento ed al contempo un miglioramente dell’ efficienza energetica. Fra le azioni che si verificheranno per la realizzazione di questi indicatori operativamente vi sono: la riduzione della velocità, l’uso di energia integrativa, l’ottimizzazione della manutenzione, la pulizia regolare. Riguardo la parte nell’allegato 6 relativa alla qualità dell’aria per l’attenzione alla salute umana (piogge acide) l’applicazione delle indicazioni contenute nelle zone dove queste regole sono già operative ha già prodotto sensibili miglioramenti.
Le discussioni su come andare avanti nel futuro riguardo le emissioni di zolfo devono coinvolgere non soltanto la navigazione ma anche i progettisti di navi, le industrie di navigazione e petrolifere ed è necessario che i governi e chi ha il potere di decidere stabiliscano delle politiche chiare, tali che i partners industriali possano fare corretti investimenti. I governi dovrebbero attivarsi per introdurre degli incentivi per lo sviluppo delle tecnologie specifiche per il miglioramento dell’efficienza energetica per la navigazione. Ma anche il mercato delle auto, quello dell’aviazione etc., tutti devono avere accesso a fonti energetiche più pulite al più presto. L’attenzione all’inquinamento dell’atmosfera che può avere un impatto sulla salute della popolazione sarà sempre maggiore sia riguardo il settore marino come per quello terrestre. I target dovranno essere soddisfatti entro il 2020 e le industrie petrolifere devono produrre un nuovo carburante a basso contenuto di zolfo. Ciò richiederà un ampio dibattito politico ed anche una maggiore fornitura di energia pulita per l’ambiente. Questioni che saranno discusse molto presto all’interno dell’IMO grazie allo studio di fattibilità di un carburante a basso contenuto di zolfo. Spero di avervi dimostrato oggi che la politica dell’IMO sulle emissioni è molto complessa ed abbraccia molti campi ma è assolutamente vitale sostenere lo sviluppo sia all’interno della navigazione che in contesti più ampi. Ci sono delle difficoltà che devono essere affrontate e ciò deve essere fatto dai governi e dalle industrie e noi offriamo la nostra esperienza là dove ce n’è bisogno. Dobbiamo garantire che la navigazione si sposti verso una cultura di efficienza energetica che vada al di là della semplice osservanza ma tutti gli stake olders devono agire e devono capire che possono ottenere dei benefici spostandosi verso operazioni più improntate all’efficienza energetica.
Vi ringrazio molto”. (Koji Sekimizu)
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