Traghetti e dotazioni di emergenza
Un “frequent sailor”, come si firma il signor R.R. di Sorrento, ci scrive in merito alle dotazioni di sicurezza delle navi traghetto sulle quali, come dice il suo nickname, viaggia frequentemente:
Sulle navi traghetto che uso frequentemente per motivi di lavoro, mi sono spesso incuriosito in merito alle dotazioni sicurezza, andando a confrontare quanto è scritto sui numerosi cartelli plurilingue disseminati nei locali e la realtà. Non voglio sostenere che ci siano rischi, perché non sono uno specialista: però ho notato che più di una volta i mezzi collettivi di salvataggio sono bloccati con chiusure che denotano scarsa manutenzione e mi chiedo se in caso di improvviso pericolo sarebbero davvero ammainabili in pochi minuti. Ho anche cercato le famose dotazioni, dai salvagenti individuali alle cassette con viveri e generi di conforto, ma non sempre con successo. Mi chiedo: in caso di naufragio saremmo davvero nella possibilità di sopravvivere a lungo?
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Per sdrammatizzare un tema che in effetti preoccupa molti, le proponiamo questa vignetta (Settimana enigmistica) in cui il naufrago è chiaramente molto soddisfatto della sua situazione, più per la compagnia della procace naufraga che non per la cassetta dei viveri in cui sta scandagliando. Parlando più seriamente, a volte gli apparecchi di salvataggio sembrano a prima vista non efficienti, ma sui nostri traghetti i controlli sono continui anche da parte della Guardia Costiera ed è difficile sfuggire loro. In quanto ai viveri in emergenza, doppiamo ricordare che navighiamo quasi sempre in acque costiere e la situazione della vignetta, abbandonati su un’isolotto deserto, è appunto da vignetta e non nella realtà. Tutto ciò premesso, siamo d’accordo che la sicurezza a bordo dev’essere attentamente tutelata: e che un passeggero ha anche diritto di chiedere spiegazioni all’equipaggio se trova che qualcosa non sia all’apparenza in buono stato. Ultimo consiglio (scherzoso): in caso di imminente naufragio, si guardi intorno per individuare un’isoletta con la palma e si tenga vicino alla passeggera più procace.
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