No burocrati in porti e mare

Alessandro Santi

ROMA – L’intervento è netto: bisogna cambiare registro, perché gli avvenimenti, la guerra in primis ma anche la grave crisi economica mondiale, confermano che “la festa è finita”. 

“Per la prima volta – scrive Federagenti – con l’eccezione di eventi particolari come il ponte Morandi, che richiedevano interventi urgenti e non vincolabili ai tempi della burocrazia, il Governo, nel cosiddetto DL Bollette, ha previsto l’applicazione di misure e procedure di emergenza per snellire i vincoli burocratici e favorire investimenti immediati nel campo delle rinnovabili. Giusto. Una misura che merita un plauso: – continua Federagenti – ma come tutti sanno, l’emergenza non si limita certo solo alle rinnovabili. È invece venuto il momento di riconoscere pragmaticamente che l’Italia sta viaggiando a tutta velocità contro il muro di più dipendenze strategiche da paesi terzi sicuramente nel campo dell’energia, ma anche in quello delle materie prime, del settore agro-alimentare e di altri molteplici approvvigionamenti vitali per il Paese”.

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