Quale futuro della Raffineria ENI?

LIVORNO – L’orizzonte del porto labronico in questi giorni è costantemente affollato di navi cisterna, che fanno la fila in Darsena Petroli per scaricare greggio destinato alla Raffineria ENI. Ma si hanno poche notizia – per usare un eufemismo – su quali siano i programmi dell’ente nazionale per il futuro, in particolare per quando sarà passata, si spera a breve, l’emergenza guerra in Ucraina. L’ENI continuerà a raffinare nella azienda livornese? E raffinerà di nuovo benzina e gasolio, oppure tornerà a limitarsi agli oli minerali? E i lavori programmati dall’AdSP – con il microtunnel per i tubi ENI, il potenziamento della Darsena Petroli etc avranno ancora senso?

Su questi temi il sindaco di Livorno Luca Salvetti e il sindaco di Collesalvetti Adelio Antonini, hanno inviato una lettera al viceministro dello Sviluppo Economico Alessandra Todde e per conoscenza al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, anche con la firma dei sindacati livornesi: per FILCTEM CGIL, il segretario generale Gianluca Persico, per FEMCA CISL il segretario generale Daniele Marradi, per UILTEC UIL il segretario generale Massimo Martini.

Con questa lettera, sindaci e sindacati hanno informato il viceministro che il 19 maggio il Tavolo permanente si è nuovamente riunito per parlare delle prospettive dello stabilimento. E tutti i presenti in quell’occasione hanno riconosciuto l’esigenza di avere notizie in merito all’incontro tra Mise, Mite ed ENI, proposto dal viceministro in occasione della riunione al Mise del 9 marzo scorso, sulla possibilità di promuovere la realizzazione di una bioraffineria nello stabilimento livornese.

I firmatari della lettera chiedono quindi nuovamente, dopo la loro lettera del 4 aprile scorso, notizie in merito, e chiedono altresì una riconvocazione al Mise sulle prospettive della raffineria.

L’assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Livorno Gianfranco Simoncini ha provveduto a informare i segretari nazionali di FILCTEM CGIL Marco Falcinelli, FEMCA CISL, Nora Garofalo, UILTEC UIL Paolo Pirani dell’invio della lettera, chiedendo di valutare un intervento verso il Ministero anche da parte delle loro organizzazioni nazionali.

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