La forte crescita dagli scali spagnoli è anche ai danni di quelli italiani specie nel transhipment: ma in questo comparto la minaccia viene dal sud Mediterraneo
GENOVA – Mentre l’attenzione dei porti italiani è concentrata in questi giorni sui rinnovi dei vertici di alcune importanti Autorità Portuali – Marina Monassi sta superando gli ultimi passaggi per Trieste, Roberto Piccini è stato inchiodato dal “niet” del ministro malgrado il Tar di Firenze, a Civitavecchia si parla di un nuovo presidente a breve per interromperne il commissariamento (e c’è chi ipotizza uno spostamento dell’avvocato Canepa da Ancona al porto di Roma, che aprirebbe però di nuovo il problema nel porto adriatico oggi con un buon “feeling” verso il suo presidente livornese) eccetera – l’analisi made in UE della crescita dei traffici marittimi sulla sponda nord del Mediterraneo sancisce l’impietosa debacle dei porti italiani rispetto a quelli spagnoli.
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