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Approvato il Pot di Livorno rimangono dubbi sui tempi

Sono stati espressi in particolare da Trenitalia Cargo – Il no di Raugei sull’Alto Fondale alle crociere e sulle modalità di manodopera sul molo Italia

Giuliano Gallanti

LIVORNO – Le tensioni che hanno accompagnato, negli ultimi giorni, la bozza del Pot presentata al precedente comitato portuale, non sono mancate anche nell’ultima seduta dell’anno, quella dell’approvazione del documento: ma principalmente legate all’insoddisfazione di Enzo Raugei (imprese ex art. 16 e 18) e a quelle della Scotto/Neri per l’imposizione reciproca di manodopera sul molo Italia. Il POT è comunque passato, come ormai noto, con il solo voto contrario di Raugei e con la soddisfazione del presidente Gallanti che ha detto. “Abbiamo fatto un passo avanti sulla strada della coesione sociale, con un documento che è frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto tutti i componenti del comitato”. In effetti l’ultima stesura del Pot ha accolto parecchie osservazioni, smontando in gran parte le eventuali posizioni critiche di settore.
[hidepost]E’ stata inserita una clausola di salvaguardia che consentirà alle navi della Cilp che dovessero eccezionalmente attraccare al lato sud del Molo Italia di essere operate da Scotto ad una tariffa che copra il puro costo. Allo stesso modo, anche le navi della Scotto che dovessero approdare necessariamente alla radice dell’Alto Fondale, potranno essere operate dalla Cilp. Su questa ipotesi, solo parzialmente condivisa dagli operatori coinvolti, si è di fatto consumato lo strappo con la Compagnia impresa Lavoratori Portuali, rappresentata da Raugei.
Quel che è certo, però, è che la soluzione consentirà di risolvere tutti i casi eccezionali di congestione delle aree dedicate alla movimentazione della cellulosa e di altre merci. «È chiaro – ha spiegato Provinciali – che si tratta di un compromesso transitorio, ma l’inversione dell’ordine di priorità degli accosti 46 e 47, e la possibilità di far accostare le crociere al lato sud del Molo Italia, avrebbe potuto creare una insufficienza di accosti per il traffico dei forestali».
Dal 2013, pertanto, e sino alla completa delocalizzazione della Concessione Cilp al lato nord del Molo Italia (che deve essere dragato), le navi da crociera potranno contare sull’accosto prioritario agli ormeggi 46 e 47 dell’Alto Fondale e potranno anche utilizzare, in via eccezionale, il lato sud del Molo Italia.
Fin qui la nota ufficiale della Port Authority. Va comunque rilevato che anche chi ha dato il voto favorevole, come Mirella Bologna per Trenitalia Cargo, ha messo in rilievo alcune criticità, a partire dal fatto che tra gli interventi previsti nel campo ferroviario ce ne sono più d’uno la cui copertura finanziaria è per lo meno troppo ottimistica. Pure sui tempi sono stati espressi dubbi. “La parte più complessa – ha rilevato la Bologna in una sua nota inviata due giorni prima del comitato – sarà conformare i tempi di realizzazione e di localizzazione garantendo che non si creino soluzioni di continutà tra tutte le attività operative coinvolte”. Trenitalia Cargo ha chiesto pertanto “accordi chiari e stringenti tra i soggetti coinvolti che definiscano tempistiche, ricadute operative, spazi utilizzabili anche in coabitazione, utilizzando gli opportuni strumenti amministrativi per evitare litigiosità e contenziosi”. Sulle disponibilità finanziarie è stato fatto rilevare che a fronte di interventi preannunciati nel primo anno per 74 milioni di euro, ci sono disponibilità reali per poco più di 44 milioni: e per il resto? Un richiamo anche sulla “foce armata” dello Scolmatore: tanti annunci ma nessun lavoro ad oggi, il che condiziona la Darsena Toscana e l’intero traffico containers. Infine per l’auspicato adeguamento infrastrutturale ferroviario, l’ultimo dubbio: il consolidamento della vasca di colmata è al di la da venire e lo stesso per i nuovi cunicoli, il tutto da concludere – secondo il piano – entro il prossimo giugno: previsione non realistica anche perchè la priorità di queste opere nel programma è molto bassa, al 21° posto nell’elenco, quando le risorse, sottolinea la Bologna “saranno già da tempo esaurite”.
Per quanto riguarda le osservazioni della Cilp al Pot più in generale, alcuni punti critici sono stati evidenziati ben oltre il principale scontro sulla disponibilità dell’Alto Fondale alle crociere. Un dubbio pesante è stato espresso sui tempi di realizzazione del promesso circuito doganale allargato (la promessa “banchina lunga” fino all’interporto Vespucci). Una critica anche alla “non decisione” sulla destinazione finale del maxi-bacino di carenaggio (mentre quello galleggiante sarà a mezzo servizio tra grande nautica e riparazioni navali) che viene rinviata alla gara, peraltro con destinazione prioritaria allo yachting. Si contesta anche che il “porto dei forestali”, previsto su tutto il molo Italia con la futura realizzazione in loco o in radice anche di magazzini coperti, va in la con i tempi mentre l’Alto Fondale – dove oggi la Cilp opera per i forestali – viene da subito monopolizzata per le crociere come chiede la Porto 2000. La quale società è ormai matura – afferma il Pot, per la dismissione della quota maggioritaria della Port Authority: e pertanto nel primi mesi del 2013 verrà scelto un advisor per valutarne il valore di mercato e partire quindi per la gara che dovrà ridurre la quota dell’Authoritity (oggi vicina all’80%) a meno del 50%.
Per la cronaca, unici assenti dal comitato sul Pot il sindaco di Capraia Gaetano Guarente e il rappresentante dell’Asamar Silvio Fremura. Assenze non polemiche, hanno poi dichiarato entrambi. Ci sarà tempo per chiarire.

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Pubblicato il
29 Dicembre 2012

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