Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Intanto l’autotrasporto annuncia la guerra sull’ecobonus 2010/11

PALERMO – Una brutta storia che si ripete: e che ancora una volta vede il governo (o meglio: i governi che si succedono) alle prese con il pasticciaccio brutto che hanno creato con l’autotrasporto merci.
[hidepost]Il caso di RAM – di cui parla l’amministratore delegato Tommaso Affinita qui a fianco – è sintomatico: ma non basta. Le associazioni dell’autotrasporto della Sicilia a loro volta sono sul piede di guerra perché l’ecobonus per gli anni 2010-2011 continua ad essere bloccato dal governo malgrado RAM abbia completato tutti i relativi adempimenti. La minaccia di uno sciopero di 4 giorni – che metterebbe in ginocchio in particolare l’export dell’ortofrutta con milioni e milioni di danni ai già massacrati coltivatori – sembra sia stata temporaneamente sospesa dopo un incontro nei giorni scorsi con il ministro Lupi. Ma rimane aperto il problema generale di un comparto che continua a subire pesantemente la concorrenza “facilitata” degli autotrasportatori degli altri paesi UE senza che il governo italiano possa (o voglia) intervenire per ristabilire condizioni di parità: sui costi del carburante, sui controlli reali sui carichi, sul sospirato sportello unico doganale, sui tanti oneri fiscali e indiretti che i trasportatori italiani devono subire.
Inutile ricordare, come fanno le associazioni dell’autotrasporto – sia nazionali che siciliane – che buona parte delle merci viaggiano in Italia su gomma: sia per la conformazione orografica del paese, sia perché le ferrovie di Moretti se ne infischiano del cargo e puntano solo sui guadagni dell’alta velocità per i passeggeri (ma non lasciano campo ai concorrenti privati del cargo stesso). Della serie: si promettono riforme epocali, ma là dove si potrebbe intervenire rapidamente e a costo zero c’è il deserto dei tartari (o meglio: dell’autotrasporto dell’Est).
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Marzo 2014

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora