Pilotaggio “raccomandato” per Bonifacio l’IMO interviene sui transiti nelle Bocche
Un incontro tra piloti portuali italiani e francesi a Santa Teresa di Gallura – L’iniziativa della Federazione Italiana Piloti dei porti in attesa delle decisioni dell’Ambiente e delle Capitanerie
SANTA TERESA DI GALLURA – I piloti della Federazione Italiana Piloti dei porti affronteranno con i colleghi francesi della Corsica – a partire dall’incontro comune nella cittadina sarda – le problematiche legate all’appuntamento, che probabilmente scatta dal 1º luglio, con la nuova normativa internazionale IMO che prevede il pilotaggio “raccomandato” sullo stretto di Bonifacio.
[hidepost]In attesa che il ministero dell’Ambiente italiano e lo stesso comando generale delle Capitanerie di porto facciano proprie le iniziative da assumere da parte dell’Italia sulla base delle indicazioni IMO, la Federazione dei piloti ha avviato una serie di incontri di preparazione per non farsi cogliere impreparati.
Il pilotaggio “raccomandato” nel pericoloso stretto, che ogni anno è attraversato da migliaia di navi, rappresenta un primo passo verso una regolamentazione che punta alla sicurezza della navigazione, sia dal punto di vista della “safety”, sia da quello della difesa ambientale, in un ecosistema che è tra i più delicati del Mediterraneo. Da sottolineare anche che la nuova direttiva IMO per Bonifacio è unica nel Mediterraneo e può rappresentare, secondo le intenzioni dell’International Maritime Organization, una specie di esperimento-pilota sul quale poi calibrare analoghe richieste per altri stretti pericolosi per la navigazione mercantile marittima.
Da anni lo stretto di Bonifacio è sotto tutela delle associazioni ambientaliste e degli stessi organismi nazionali, con particolare sensibilità da parte delle istituzioni del Nord Sardegna e del Sud Corsica. L’intervento dell’IMO parte con gradualità, nel senso che raccomanda e non obbliga – al momento – il ricorso al pilotaggio delle navi oltre una certa dimensione che attraversano lo stretto.
Comprensibile che la volontarietà del pilotaggio può presentare alcuni problemi anche per gli armatori, problemi legati anche al costo che sarà stabilito per il pilotaggio. Da qui l’impegno della Federazione italiana piloti e dei colleghi corsi per varare norme che incentivino il ricorso ai loro specialisti.
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