I porti e le autostrade italiane nella lista dei finanziamenti Ue
Progetti per 40 miliardi di euro tra i quali anche raccordi ferroviari, “hub” retroportuali e scali inseriti nelle reti Ten-T prioritarie – Tutto dovrà però superare il vaglio degli euro-tecnici

Carlo Padoan
BRUXELLES – Il nuovo esecutivo dell’UE ha messo sul piatto, per rilanciare la traballante economia europea, 300 miliardi di euro. E due giorni fa il ministro italiano dell’economia Pier Carlo Padoan ha presentato, di concerto con quello delle Infrastrutture Maurizio Lupi, le richieste urgenti. Valgono 40 miliardi per il triennio 2015-17 e rappresentano – spiegano da Bruxelles – una rivisitazione più articolata e modesta rispetto al “polpettone” iniziale che valeva 87,1 miliardi.
Nel nuovo elenco, apparso sugli atti della UE, figurano 48 opere “irrinunciabili” secondo il ministero delle Infrastrutture italiano. Sono: la Torino-Lione attraverso il Brennero, il Frejus, gli assi ferroviari Napoli-Bari, Messina-Catania, Ragusa-Catania e l’alta velocità Brescia-Padova.
[hidepost]C’è anche la tanto attesa e tanto dibattuta autostrada Cecina-Civitavecchia, nella speranza di superare il contenzioso ancora aperto con la Sat che vorrebbe rinunciarvi.
Molti i porti, sia con la qualificazione di “hub” sia come opere portuali strutturali, inseriti nell’elenco. Per gli “hub” sono elencati Ravenna, Taranto e Trieste. Come porti “importanti per i tessuti economici regionali e sovraregionali” sono inseriti nell’elenco anche Cagliari, Augusta, Brindisi, Civitavecchia e Savona. Come opere portuali prioritarie per le reti europee (Ten-T) ci sono infine Ancona, Bari, Genova, Gioia Tauro, Livorno, Napoli e Palermo.
Il governo italiano da Bruxelles ostenta ottimismo. Il ministro Padoan si è spinto anche a dichiarare che nell’elenco ci sono progetti “che potrebbero essere finanziati da subito” perchè approvati con i lunghi iter burocratici ben noti nel nostro paese. Ma per i più critici – tra i quali anche gli esponenti dell’alta burocrazia europea “sculacciati” di recente anche dallo stesso Papa – l’elenco è soltanto una specie di libro dei sogni di richieste: che dovrà fare i conti con una severa analisi dei tecnici sul rapporto costi-benefici. E chissà quali progetti riusciranno a passare il severo vaglio in questione.
A.F.
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