Taglio alle deduzioni forfettarie Trasportounito attacca il governo
Dura polemica anche con altre associazioni di categoria accusate di non difendere gli iscritti
ROMA – Il Fisco “morde” sempre più duramente sull’autotrasporto merci. E’ nel “si salvi chi può” del settore, c’è anche una guerra interna tra associazioni di categoria che non aiuta certo a mettere insieme forti azioni di protesta.
[hidepost]Una nuova inattesa penalizzazione fiscale per le piccole imprese di autotrasporto è quella che denuncia Trasportounito con una sua nota. I padroncini – scrive Trasportounito – scoprono di dover far fronte a un ulteriore debito verso l’erario per un valore compreso fra gli 8 ed i 10 mila euro. Un vero e proprio tradimento in considerazione del fatto che ormai da anni sanno di poter contare (nell’ambito dei finanziamenti al settore) sulla deducibilità delle spese non documentate sostenuti per l’esecuzione dei servizi di trasporto da parte delle piccole imprese.
Il taglio, improvviso e unilaterale, di deduzioni forfetarie (per altro in presenza di irrealistici studi di settore) fa emergere – continua la nota di Trasportounito – aspetti allarmanti: il primo riguarda la debolezza della rappresentanza dell’autotrasporto, ormai autoreferente e votato a interessi lontani dalla categoria; il secondo si sintetizza nella perdita di ruolo dell’autotrasporto considerato dal Governo un riferimento economico e un interlocutore non attendibile. Grottesca l’ipotesi avanzata da una associazione di autotrasportatori – conclude la nota – che, per protestare contro la scelta del Governo, deve chiedere l’autorizzazione alla sua confederazione di riferimento. Confederazione che, notoriamente, è portatrice di interessi distanti dall’autotrasporto.
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