Riforma portuale e intermodalità terrestre così MIT e Ferrovie riscrivono la mappa

Le linee di sviluppo per i collegamenti tra interporti, scali marittimi e piattaforme logistiche nazionali in relazioni alle grandi direttrici europee – Le connessioni dell’ultimo miglio verso il mare – Sagome e profili dei convogli ferroviari italiani

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ROMA – Le fibrillazioni della politica dopo i risultati delle amministrative s’intrecciano con le urgenze delle riforme nazionali che, complici anche gli ultimi sussulti per il Brexit in Gran Bretagna, sembrano aver subito una battuta d’arresto.
Invece da Roma gli uffici del MIT (ministero Infrastrutture e Trasporti) sono ormai quotidianamente impegnati su sue direttrici: i passaggi nelle commissioni parlamentari per la riforma dei porti e l’impegno con la UE per il potenziamento del trasporto ferroviario delle merci, con riferimento diretto alla rete degli interporti e alle connessioni “ultimo miglio” con i porti. Con il programma che, espresso nel “Discussion Paper” dello scorso febbraio nella struttura tecnica di missione, entra oggi nel vivo con il seguente elaborato di sintesi.

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