Il mare nell’immaginario negativo

Riceviamo da un lettore di Tirrenia (Pisa) che chiede di firmarsi con lo pseudonimo di Gabriele, una nota che dobbiamo riassumere per motivi di spazio:

Leggendo quà e là, sulle tante annotazioni odierne, tutte negative del mare – sterminatore di migranti, annegatore di poveri bagnanti, generatore di mostri (anche voi avete pubblicato tempo fa una orrida interpretazione del famigerato kraken), ricettacolo di rifiuti eccetera – mi sento di ribellarmi e di pensarla come il mio omonimo Gabriele D’Annunzio. I suoi versi sul mare sono bellissimi, sempre in positivo anche nelle composizioni più tragiche (“siamo trenta su tre gusci, su tre tavole di ponte…”). Capisco la necessità di enfatizzare i problemi per spingere alle soluzioni. Ma Dio bono, il mare è anche infinita bellezza. Nessuno ci ricorda mai che dalle sue onde è nata la dea della bellezza, Venere?

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