Porti ecologici, ma il rilancio dov’è?

LIVORNO – Siamo ormai quotidianamente subissati da webinar, che non avendo l’impiccio di spostarsi fisicamente fioriscono su ogni tema, non solo dello shipping. E pescando qua e là, sta diventando sempre più chiaro che nello sforzo del Governo Draghi di assicurare all’economia una base di rilancio il comparto dello shipping e della portualità non è certo in primo piano. Anche gli interventi urgenti sui porti sembrano ancora una volta legati più alla capacità della politica locale di imporre a Roma le scelte che non da un piano nazionale e coordinato per un vero e funzionante “sistema dei sistemi”.

Da due “pulpiti” sono arrivati i richiami più significativi: quello di Rodolfo Giampieri, neo-presidente di Assoporti: e quello di Luca Sisto direttore generale di Confitarma. Il primo sta facendo proprie le istanze di quei porti che pur avendo presentato progetti e programmi di valore nazionale, sembrano esclusi dal piano generale di rilancio di Draghi (compreso Livorno, dove peraltro c’è un contributo sostanzioso sia statale che regionale per la Darsena Europa, con tanto di commissario “urgente”) senza che appaia una accettabile visione d’insieme. Il secondo ha parlato del “mantra” delle navi ecologiche, ricordando che se i porti non sono sufficientemente attrezzati per i nuovi carburanti, anche le navi ibride servono a poco. Ecco il suo intervento all’evento di Trieste su “Shipping industry: porto franco”.

“Lo shipping ha già avviato la transizione ecologica riducendo le emissioni di CO2 ed anche il tenore di zolfo nei combustibili. Certamente il GNL e tutte le altre tecnologie già installate a bordo delle nostre navi più green, contribuiranno alla transizione, entro il 2050, verso i futuri combustibili a emissioni di CO2 pari a zero, quali ad esempio l’idrogeno. Ma attenzione agli slogan: non esistono ancora navi ad idrogeno e le tecnologie per l’utilizzo di questa fonte energetica non sono ancora mature in ambito navale. È necessario programmare con dovizia un adeguato periodo di transizione”.

“La diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico renderà più ancora più stretto il legame tra nave e porto che dovrà prevedere soluzioni per soddisfare una domanda molto più variegata”.

“La sfida non è soltanto tecnologica e può essere vinta a livello di sistema Paese – ha concluso Sisto – soltanto se si riesce ad avere una visione d’insieme: oggi, nessuna nuova nave per il rifornimento di GNL avrà la convenienza a battere bandiera italiana per via delle limitazioni imposte al registro internazionale e alla poca concorrenzialità del nostro primo registro rispetto alle bandiere europee”.

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Ci sono anche le fasi celebrative, in cui si chiede che il governo contribuisca agli approfondimenti su come sta cambiando la logistica. “Faccio mie le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dei festeggiamenti dei 75 anni della Repubblica italiana, lo scorso 2 giugno: questo è tempo di costruire il futuro”: con queste parole il presidente di Fedespedi (Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni internazionali), Silvia Moretto, ha voluto accogliere gli illustri ospiti invitati all’assemblea generale di Fedespedi, nel 75° anniversario dell’associazione, che si è svolta due giorni fa online: il viceministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, il presidente di Confetra, Guido Nicolini, e il presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli.

“Le imprese di spedizioni e l’intero settore logistico nell’ultimo anno e mezzo hanno dimostrato la loro strategicità, da un punto di vista economico, sociale, ambientale” ha dichiarato il presidente Moretto “Per questo occorre tenere l’Industry logistica al centro dell’azione del Governo, che nei prossimi anni, con il PNRR, avrà le risorse per fare davvero la differenza nello sviluppo di una logistica green, all’altezza di una delle principali manifatture mondiali, la seconda d’Europa. La digitalizzazione (anche in chiave sostenibile) e la semplificazione normativa sono i dossier sui quali stiamo lavorando da oltre un anno e che ci vedono impegnati in prima linea insieme a Confetra. Abbiamo profuso impegno incessante, idee, passione, abbiamo condiviso con i nostri interlocutori istituzionali esperienza, visione, progettualità concrete. Chiediamo che questo dialogo continui e che il PNRR sia uno strumento per liberare e mettere a terra risorse per valorizzare ciò che c’è, ossia le progettualità, le infrastrutture digitali e le proposte di riforma della normativa di settore elaborate e avanzate dagli operatori, in modo da non vanificare tutto il lavoro di ricerca e innovazione fin qui svolto dalle nostre imprese al servizio dell’import e dell’export italiano”.

“Fedespedi e Confetra compiono quest’anno 75 anni, siete tra le associazioni di settore più antiche di Italia e punto di riferimento per Ministero e Parlamento sui temi delle infrastrutture, del trasporto merci e della logistica” ha voluto ricordare il viceministro Bellanova nel suo intervento “Il vostro contributo, in termini di idee e progetti, sarà fondamentale per il rilancio del comparto: grazie alle risorse del Next Generation EU saremo in grado di intervenire per migliorare il funzionamento dell’apparato pubblico (penso a semplificazioni normative e digitalizzazione delle procedure) e stimolare l’iniziativa privata, per costruire infrastrutture materiali e digitali e un tessuto imprenditoriale strutturato, innovativo e competitivo.

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