Per Venezia, dragaggi, informatizzazione e strategie avanzate

Piero Pellizzari

VENEZIA – Una città considerata giustamente valore dell’umanità, un porto che ha visto la Serenissima padrona del Mediterraneo Centro-Orientale, un’imprenditoria marittima alle prese con i problemi della trasformazione epocale della logistica: tutto questo ed altro ancora – dall’influenza del Mo.S.E. sui traffici alla Gestione del Comitato dell’AdSP – è alla base della nostra intervista all’ammiraglio ispettore Piero Pellizzari, direttore marittimo del Veneto e tra i più brillanti ufficiali del Corpo. Lo ringraziamo per la disponibilità e la chiarezza.

Ammiraglio, la Direzione Marittima che lei regge è tra le più interessate al rilancio post-Covid sia per le crociere a Venezia, sia per la funzionalità piena del Mo.S.E., sia in particolare per lo sviluppo di Marghera come scalo multipurpose. Può sintetizzare lo stato dell’arte dei tre temi suddetti?

A Venezia la situazione epidemiologica ha causato, nello scorso 2020, soprattutto gravi ripercussioni sui traffici crocieristici, con una situazione di progressiva cancellazione delle toccate e di conseguente quasi totale inattività della stazione marittima. Al contrario il porto commerciale di Marghera in virtù della sua capacità di lavorare diverse tipologie di merci ha dimostrato grande resilienza ed è ripartito in questi ultimi mesi con ottimi numeri.

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