IVA e trasporti Confetra plaude all’emendamento
ROMA – Il Senato, nel corso della conversione del DL Fiscale – rende noto Confetra – ha approvato una disposizione che risolve in maniera positiva la questione del regime Iva nei trasporti internazionali sorta a seguito di un pronunciamento della Corte di Giustizia Europea del 2017 (Causa C.288-16).
In particolare è stato integrato l’articolo 9 del DPR 633/72 specificando che il regime di esenzione Iva ivi previsto si applica quando il trasporto internazionale è commissionato dagli spedizionieri internazionali, oltreché ovviamente dai diretti esportatori, importatori, titolari del regime di transito e destinatari della merce.
Nella prassi operativa, fino ad oggi, l’esenzione dei trasporti internazionali in export è stata sempre applicata con un criterio oggettivo riferito all’operazione in sé e non in base al committente. Ora con la nuova regola – che si applicherà dall’1 gennaio 2022 – qualora il committente sia un soggetto diverso dalle figure sopra richiamate – il vettore dovrà applicare l’Iva. È il caso ad esempio di un subvettore che fatturi un trasporto in export ad un autotrasportatore.
La previsione di un termine temporale serve ad evitare la retroattività della norma e rende quindi non perseguibili i comportamenti difformi precedentemente tenuti. Nel contempo, per espressa previsione, sono stati fatti salvi gli eventuali comportamenti pregressi che erano già conformi alla richiamata Sentenza UE.
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Da mesi Confetra assieme alle Federazioni e Associazioni interessate ha lavorato col Mef fornendo il quadro completo delle conseguenze negative che il recepimento sic et simpliciter dell’interpretazione della Corte di Giustizia Europea avrebbe comportato nella catena logistica: per il passato sarebbe sorto un contenzioso dalle dimensioni devastanti, mentre per il futuro gli spedizionieri internazionali avrebbero maturato crediti Iva insostenibili dal punto di vista finanziario – si tenga presente che la regola vale per tutte le modalità di trasporto – e avrebbe addirittura avuto l’effetto perverso di incoraggiare il ricorso a vettori extra UE che, in base alle regole generali dell’imposta, fatturano i trasporti internazionali sempre senza applicazione dell’Iva. D’altronde risulta che anche gli altri Stati comunitari si siano mossi in maniera analoga al nostro Paese.
Confetra esprime pertanto soddisfazione per il risultato raggiunto che di fatto consente di continuare ad operare come sempre avvenuto finora, salvo casi specifici. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera dei Deputati. Si fa riserva di tornare sull’argomento non appena ci sarà l’approvazione definitiva.
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